Ci siamo scelti una lettera importante nel nostro nome, non c’è che dire.
La Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto ed è stata usata per un sacco di cose.
È il nome dell’autore del diario raccontato da Luther Blissett nel celebre romanzo “Q”. Senza punto, la Q indica in astronomia una classe spettrale di stelle caratteristica delle novae, in elettrotecnica è simbolo del fattore di qualità; è la Q di queer, e ai migranti forse ricorderà un temibile documento legato al permesso di soggiorno, il modello “q”. Di modello Q si parla anche da tutt’altra parte, nelle teorie semantiche di Quillian, un modello che metteva insieme nodi e legami offrendo una nuova visione del linguaggio e del significato che Umberto Eco ridefinì “della creatività linguistica”. Q è anche il titolo di un terribile film horror degli anni ’80, nonché la lettera che connota l’insieme dei numeri razionali e molte unità di misura.

Ma la nostra Q è quella di Quotidiano innanzitutto, come la frequenza del nostro giornale.
Il nostro obbiettivo è raccontarvi tutti i giorni Pisa e i suoi dintorni, una città da 100.000 abitanti, con le sue bellezze e le sue ingiustizie, i suoi punti di luce e le zone d’ombra, una città dove viviamo e lavoriamo da anni, che ci ha cresciuti e formati e alla quale vogliamo dare il nostro contributo.

Consideriamo l’informazione un obbligo di servizio, e nello specifico, un servizio diretto per il territorio in cui viviamo. Ci sentiamo in dovere di informare correttamente su fatti e persone che investono l’interesse pubblico, ascoltare tutte le voci e darne correttamente conto. Intendiamo partire dai fatti senza piegarli ideologicamente ad una nostra visione, analizzarne tutte le implicazioni e poi darne una lettura. Crediamo nell’intelligenza di quelli che (speriamo) saranno i nostri lettori: persone informate che si creeranno la propria idea sulla base di elementi verificabili e non smentibili, persone che non ci chiedono di confezionare opinioni ma informazioni complete sulle quali formarsene una propria.

Sembra difficilissimo, e in parte lo è. Perché la qualità ha un costo e richiede dedizione, sforzo, coraggio e costanza. Da parte nostra ci impegnamo a dare il nostro meglio e ad essere all’altezza di quello che le 165 persone che hanno contribuito alla nascita di paginaQ si aspettano da noi. La strada è lunga e piena di insidie. L’idea che un giornale possa esprimere un’opinione senza “cappelli di partito” ed esponendo i fatti in modo corretto fatica a trovare sponda. Nel nostro piccolo, noi vogliamo andare in questa direzione.

Allo stesso tempo proveremo a intrattenere i nostri lettori con contenuti più leggeri, ma crediamo ricchi di stimoli. Con i disegni di Tuono Pettinato e i Quaderni, che altro non sono che le rubriche di paginaQ, dove a parlare saranno voci e temi diversi. Dalla musica alla posta del cuore, dal Go alla letteratura, passando per il cinema, la grafica, le ricette di cucina e molto altro ancora.

Lasciateci dire, infine, che per noi paginaQ rappresenta anche una “risposta alla crisi”, dato che il nostro mestiere non brilla certo per assunzioni di qualità. Una risposta calibrata sulle nostre possibilità e su un’oculata valutazione dello stato economico generale in cui ci troviamo, una sfida certo, ma non meno difficile che lavorare a pieno stipendio nel campo dell’informazione.

I modelli di sostenibilità economica dei giornali online sono confusi e indefiniti così che solo in pochi riescono a trovare un equilibrio fra utili e costi di gestione. Per paginaQ abbiamo progettato un modello misto, fatto di pubblicità, e-commerce, servizi di comunicazione e marketing. E abbiamo costituito una cooperativa con la quale vogliamo offrire anche prodotti per il web, avendo al nostro interno delle preziose competenze grafiche e pubblicitarie. Tutto questo sarà l’ossatura economica del giornale.

Avviare un’attività con il crowdfunding, come diciamo anche qui, significa aprirsi alla condivisione di un progetto, ed è una strada dalla quale non si può tornare indietro. Per questo troverete una sezione del sito dedicata alle carte dell’etica cui facciamo riferimento. Per questo ci troverete da Ubik, con la nostra redazione in libreria, per poter rendere paginaQ accessibile a tutti e farne il giornale, almeno ci auguriamo, di una comunità.

Sentiamo di non nascere soli, anzi l’affetto e l’incoraggiamento diffuso che ci state dando ci rafforzano in questa direzione. Oggi inizia questa avventura, noi resteremo con le orecchie aperte per raccogliere, oltre alle notizie, i suggerimenti e le critiche che arriveranno, nella convinzione che con paginaQ potremo continuare a imparare e crescere professionalmente. Da oggi nasce paginaQ e ci impegnamo a lavorare con serietà, per garantire la sana e robusta costituzione di paginaQ, ma anche con il sorriso, cercando di difendere la bellezza del lavorare insieme per un progetto comune.

Grazie a tutti, tanti auguri paginaQ!