Un ribaltamento inatteso quello effettuato dalla Corte di Cassazione sulla vicenda che vede la Provincia di Pisa impegnata contro la banca italiana Dexia Crediop.
Le sezioni unite della Corte di Cassazione hanno infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Provincia contro la nota sentenza del consiglio di Stato relativa alla validità dei mutui stipulati con la Dexia Crediop.
Un ricorso non sul merito della sentenza – in Consiglio di Stato aveva infatti dato ragione alla Provincia – ma che aveva come obbiettivo quello di dirimere la natura giursdizionale dell’atto, che ha natura amministrativa e non ordinaria.
Il Consiglio di Stato aveva giudicato legittimo l’annullamento, da parte della Provincia di Pisa, del contratto di ristrutturazione del debito stipulato con Dexia Crediop e Depfa Bank; un contratto considerato capestro perché conteneva costi aggiuntivi non previsti e non dichiarati dai due istituti.
E a dare notizia del pronunciamento della Cassazione è la stessa banca, che in un comunicato canta ‘vittoria’, pur non raccontando tutti i risvolti della vicenda: “Viene quindi definitivamente riconosciuta la convenienza economica per la Provincia delle operazioni stipulate – scrive – la loro validità ed efficacia, nonché la correttezza dell’operato della banca”.
Il provvedimento, secondo Dexia Crediop, confermerebbe “l’annullamento dei provvedimenti di auto-tutela illegittimamente adottati dalla Provincia”, che è stata condannata anche al pagamento delle spese legali e giudiziarie.
“La parola definitiva della Cassazione – commenta Jean Le Naour, amministratore delegato di Dexia Crediop – conclude quattro anni e mezzo di una vicenda giudiziaria totalmente priva di basi concrete e molto costosa sia per Dexia Crediop sia per la Provincia. I contratti sono validi, efficaci e perfezionati nell’interesse dell’ente. Ora la Provincia di Pisa, dopo aver innescato inutilmente un contenzioso in tre gradi di giudizio sulla base delle tesi infondate e interessate dei propri consulenti, deve rispettare le sentenze della magistratura e onorare i contratti stipulati”.
Dexia non è nuova a questo genere di conflitti. Altre amministrazioni pubbliche come la provincia di Crotone, il comune Prato, la Regione Piemonte hanno intentato azioni legali contro la banca, sempre per motivi legati alla non chiarezza di contratti sui derivati.
esito prevedibile, ma la battaglia non si ferma qua. la vicenda è riassunta brevemente in un servizio fatto per il corriere.it questo autunno
http://www.corriere.it/inchieste/reportime/economia/guerra-costi-occulti-derivati/12bca2cc-c7ac-11e2-803a-93f4eea1f9ad.shtml