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“Fino a qui tutti mézzi”

Foto di buconevrotico

I Gatti Mézzi firmeranno la colonna sonora del nuovo film di Roan Johnson, “Fino a qui tutto bene”. All made in Pisa

Il film è stato girato, la musica composta e registrata, il montaggio avviato e la sceneggiatura definita. Per vedere il nuovo film di Roan Johnson, “Fino a qui tutto bene”, bisognerà ancora aspettare qualche mese, ma stando alle anticipazioni, sarà valsa l’attesa.
Perché vicende generazionali e grandi verità dietro piccoli fatti saranno al centro del lavoro del giovane regista pisano, che per l’occasione ha voluto accanto a sé due elementi imprescindibili della “Pisanitudo” – come la chiama Tuono Pettinato, quella bella e creativa – cioè i Gatti Mèzzi. Che hanno lavorato sulla colonna sonora a partire da un “mood” che li lega tutti e tre, qualcosa tra il territoriale e l’anagrafico che insieme funziona proprio bene.

“Il film, sceneggiato da Ottavia Madeddu (sceneggiatrice e compagna di Roan, ndr), vede la partecipazione di un attore pisano, Paolo Cioni; parla e nasce da un documentario fatto per l’Università di Pisa e dai numerosi spunti raccolti a partire da quelle interviste. L’abbiamo girato ad agosto in città. Ci siamo trovati davanti ad una generazione diversa, quella dell’uva migliore appunto, come il titolo del documentario, che cresce dopo aver superato grandi difficoltà, e più ha sofferto più è buona. Una generazione fatta di ragazze e ragazzi più coscienti delle difficoltà e della crisi, ma spinti da un meccanismo di rivalsa sul destino cinico e baro. Alla fine, scremando tante delle storie – alcune delle quali sono nel film – mi sono concentrato sull’aspetto della crisi come opportunità, cercando di ritrarre questa sorta di avanguardia di pensiero”.

Foto di Andrea Bernardini

Foto di Andrea Bernardini

Poi entrano in scena i Gatti Mézzi: “Con Tommaso e Francesco c’è una conoscenza di lunga data”, racconta Roan, “Avevo già in mente di inserire nel film un loro brano dall’album Berve fra le Berve, che si intitola “Morirò di incidente stradale”, che è diventato poi il leit motiv del film, cantato dai protagonisti. Poi si sono aggiunti “Analfamondo” e “Tempi bigi sur Tamigi”, adatti a diventare colonna sonora, e abbiamo iniziato a lavorarci insieme”.

 

“Un lavoro di variazioni”, lo descrive Tommaso Novi, “molto interessante, dai tre brani scelti da Roan abbiamo costruito nuove idee, variazioni appunto, anche grazie alla collaborazione di Matteo Consani alla batteria e Mirko Capecchi alle percussioni”.

Una colonna sonora registrata a Lari in tempi “agili”, come dice ancora Tommaso, “cominciata a ottobre e finita giusto l’altro ieri”, “insieme a Mirko Mencacci – aggiunge Roan – montatore che segue anche la post produzione”. “Una storia di intrecci e di sensazioni più musicali che testuali, anche se in “Morirò di incidente stradale” c’è di mezzo una storia molto triste, vissuta insieme, io e Roan, 15 anni fa. Amo pensare che abbia scritto questo pezzo per salutare, a mo’ di commiato, quell’evento triste. Anzi, vedremo nel film come verrà affrontato questo aspetto. Sono molto curiosi di vederlo! Per me lavorare a fianco di un professionista che gira nelle sale italiane è stato molto interessante e bello. Una cosa che fa bene sia al cuore che al percorso formativo. In ogni caso, spero che il film faccia casino!”.

Tommaso non è nuovo alle colonne sonore, ma per i Gatti Mézzi è una prima assoluta. E Francesco Bottai, a ragione, si gongola: “Avevo 15 anni quando ho scoperto Morricone. Poi dopo quel fittone – ero totalmente impazzito di quel mondo – ho scoperto Nino Rota. La follia completa. Tuttora per me è il faro e il riferimento. Quindi sì, una bella prima volta. E poi è stato ganzissimo – continua Francesco – perché Roan è un tipo buffo e io avevo anche preso parte a “I primi della lista”. Mi piace lavorare per le immagini e con immagini, come Conte”.

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Pubblicato il: 26 gennaio 2014

Argomenti: Cultura, Pisa

Visto da: 1525 persone

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