Ho iniziato a seguire il Pisa alle scuole medie nonostante in casa mia nessuno seguisse il calcio. Né mio padre né mio fratello amavano il football e lo sport in genere, io invece giocavo a pallone dalla mattina alla sera tornando a casa sudato e fosforescente (in viso). Nei favolosi anni ’70 (direbbe Gianni Minà) si poteva giocare in strada perché non eravamo ancora stati invasi dalle automobili: ho dei filmini in super 8 dove si vedono le strade di Pisa semideserte (oggi sono diventate “arterie urbane”) transitate ogni tanto da qualche auto scalcinata e un paio di vespe/lambrette. Facevamo partite interminabili, si arrivava anche a 100, facendo le porte nei cancelli delle case.
Qualcuno ci tollerava mentre altri, se il pallone cadeva nel loro giardino, non ce lo restituivano, “invitandoci” ad andare a giocare da qualche altra parte: una volta, una di queste simpatiche persone, lasciò aperto il garage dove custodiva una decina di palloni sequestrati nel corso del tempo; non vi dico la soddisfazione che ebbi a scavalcare il muretto di quella casa e a ritirare i palloni ai miei amici rimasti dall’altra parte, un’impresa epica.
La mia prima partita all’Arena Garibaldi credo sia stata un’amichevole, Pisa – Milan (fine anni ’70 con Rivera in campo), poi ho iniziato ad andare allo stadio abitualmente insieme ai miei amici. Giocavamo anche insieme in una squadra, la Polisportiva Primavera Porta a Piagge (PPPP), che si allenava in una campino di calcio lungo il viale delle piagge, dove sorgeva il circolo ricreativo dei dipendenti della Richard Ginori, poi il Macchia Nera e ora la nuova Biblioteca Comunale (The times the are A changin’).
Le partite del campionato si giocavano di sabato pomeriggio o la domenica mattina: si partiva in corteo sulle auto di qualche genitore “tifoso” e raggiungevamo i campini motosi sparsi sul territorio comunale, Riglione, Putignano, La Cella, Gagno, giocando contro squadre come l’Aquila Bianca, l’Aurora, la Bellani, i Piccoli Azzurri ecc. Poi, dopo le nostre partite andavamo all’Arena a vedere il Pisa. Ebbi fortuna, il primo campionato intero che vidi andammo in serie B dopo un memorabile 2-1 al Catania e la vittoria in trasferta di Pagani. Tutti noi adepti della “setta” neroazzurra ricordiamo con gioia il goal di testa di Quarella sotto la curva sud e quelli di Barbana a Lucca e Livorno. Ora invece siamo da un po’ di anni in serie C, urge risalita, e oggi giochiamo a Nocera. Come sempre, finito il tempo delle radioline, seguirò il risultato via internet e staserà mi vedrò Aldo Orsini condurre “La voce degli spogliatoi” su 50 Canale. Forza Pisa!
meraviglia. ci voleva. ma…solo calcio?
È tutto nelle mani di Zeb…