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Il Ministro Orlando a Pisa: “Ci vuole la tariffa puntuale”

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Questa mattina il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando è intervenuto alla Scuola Sant’Anna, per una lectio magistralis dal titolo “Strumenti economici e tariffa puntuale nella gestione integrata dei rifiuti”, nell’ambito del Master in Gestione e Controllo dell’ambiente, management efficiente delle risorse.

Si è parlato dell’urgenza di introdurre la tariffa puntuale, ovvero la tariffa stabilita sul principio “Pay as you throw”, – paghi per quanti rifiuti getti. Un principio che ha duplice funzione: quella di inserire un principio di equità fra i contribuenti e quello di affermare il principio della responsabilità condivisa, che obbliga tutta la filiera produttiva a fare i conti con la quantità di risorse utilizzate.

Il Ministro Orlando ha chiarito la sua idea di green economy: “Non un semplice ritorno a pratiche antiche, ma un salto di qualità che richiede necessariamente più ricerca e più competenze. È necessario passare da un’economia lineare a un’economia circolare – ha detto Orlando – dove la rinnovabilità delle risorse sia al centro di un sistema che richiede un altissimo contenuto di innovazione”.

Prima di entrare nel merito della gestione dei rifiuti, Orlando ha voluto sottolineare le mancanze dell’attuale ministero, così com’è stato concepito fino ad ora: “Un ministero che purtroppo si limita a gestire le emergenze ma che non fa politiche attive”. Un esempio su tutti: il dissesto idrogeologico del nostro Paese: “È necessario invertire la rotta sul consumo di suolo. In Toscana lo si è fatto, ma occorre farlo e presto anche altrove. Le risorse per la difesa del suolo sono insufficienti, eppure si continuano ad impegnare soldi per nuove infrastrutture, mentre io credo che sarebbe opportuno destinare parte di queste risorse alla manutenzione del territorio rinunciando a qualcuna di queste infrastrutture”.

Orlando ha poi discusso di rifiuti, concentrandosi sulla necessità di introdurre la tariffa puntuale: “Nella legge di stabilità è prevista la possibilità di introdurre un regolamento per la determinazione di questa tariffa”, ha spiegato. “Contiamo di averlo anche prima dei 6 mesi previsti dal provvedimento e c’è un gruppo di lavoro che se ne sta occupando. Ma contestualmente occorre portare avanti il lavoro sugli accordi di programma con i produttori di imballaggi, un passaggio fondamentale senza il quale ogni altro intervento rischia di avere poco senso”.

Lancia quindi una stoccata ai consorzi nazionali che gestiscono il recupero delle materie prime seconde: “Il sistema dei consorzi non sta dando quello che potrebbe. Ogni anno, allo scadere delle convenzioni con i Comuni, si riapre una trattativa, che al momento è in stallo. Da parte dei Comuni, attraverso l’Anci, si chiede più sostegno al recupero di materie prime seconde, da parte dei consorzi si distribuiscono meno risorse di quelle che potrebbero”. Il messaggio a entrambe le parti è: “Se è vero che i consorzi possono dare di più, è altrettanto vero che i Comuni hanno speso male le risorse a loro disposizione”.

Un passaggio lo dedica infine al tema della programmazione, unico vero punto dove la politica dovrebbe essere protagonista assoluta e su cui invece, troppo spesso, latita o si fa scavalcare dal mercato. “È una condizione essenziale anche al rilancio della politica, che in questo modo è relegata a ruolo di spettatrice passiva. La politica si deve dotare di strumenti concreti e superare anche alcune logiche dogmatiche, come l’assoluta inviolabilità della proprietà privata”. Una riflessione che Orlando fa “senza nessuna spinta sovietista, ma a partire dalla necessità di costruire limiti al modo in cui il mercato si organizza e alloca le risorse. È anche una questione di impostazione democratica, che guarda ad un interesse superiore, quello della tutela del globo e delle generazioni future”.

Al convegno di oggi ha partecipato anche l’assessore regionale Annarita Bramerini, che non ha lesinato schiettezza neanche oggi. bramerini“Ho apprezzato gli incentivi, inseriti nel collegato ambientale alla legge finanziaria, che premiano chi acquisti prodotti da materiali riciclati. Spero sia l’inizio di un percorso virtuoso”, ha detto. Ha poi ricordato quali fossero nel 2008 gli obbiettivi comunitari in tema di rifiuti, con la priorità al riciclo e al riuso, e quindi la necessità di aumentare massicciamente la percentuale di raccolta differenziata. Anche se su questo punto in Toscana c’è stato un netto aumento della percentuale differenziata, non è sufficiente e soprattutto, manca il passaggio successivo: quello del riciclo e del riuso. “La direzione è quella e l’abbiamo inserita anche nel Piano Regionale, recentemente adottato e ora in fase di recepimento delle osservazioni. Ma è ora di definire a livello nazionale gli obbiettivi anche per il riciclo, altrimenti ci fermiamo a una differenziata senza sbocco”. In questo senso, ha aggiunto, “la Regione ha inserito nel Piano la direzione di una differenziata ancora più spinta, ma i gestori, e quindi i comuni, devono saper cogliere questa direzione. La Regione non può obbligarli”, ma il messaggio è chiaro: “La differenziata è un mezzo, non un fine”.

Rispetto alla tariffa puntuale, la posizione di Bramerini è di assoluta condivisione: “Pagare in base ai metri quadri e non in base ai rifiuti prodotti non incentiva nessuno”. Infine, manda un messaggio chiaro ai Comuni, e alla politica locale, sulla celerità delle operazioni: “Se la Regione dà i soldi per gli impianti questi devono essere fatti”. Non fa nomi, ma è chiaro poi che fa riferimento all’impianto di compostaggio di Geofor, la cui costruzione è attesa da mesi: “Un impianto di compostaggio che è stato condiviso in tutte le sedi e che ha avuto il via libera dalla Regione in quanto impianto strategico, deve essere costruito. Altrimenti siamo al paradigma dell’inefficienza della politica”.

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Pubblicato il: 10 febbraio 2014

Argomenti: Ambiente, Pisa, Politica

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