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Messaggi di solidarietà e incoraggiamento si raccolgono intorno al Municipio dei Beni Comuni e al Distretto 42 (così è stata infatti l’ex caserma Curtatone e Montanara), mentre si muovono i primi passi per l’apertura di un dialogo con le istituzioni coinvolte nel possibile percorso di riconversione dell’ex distretto militare.
Già sabato è stata inviata all’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile, una lettera firmata dell’ex vice presidente della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, in cui si indicano i passaggi percorribili per convertire l’immobile a uso pubblico. Una lettera che è stata indirizzata anche al sindaco Filippeschi, alla giunta, al presidente del Consiglio Comunale e alla Conferenza dei Capigruppo, a cui è stato chiesto un incontro per capire da un lato quale sia la posizione dell’amministrazione comunale e dall’altro per cercare di dare avvio a un dialogo, evitando che la riapertura dell’ex distretto sia ridotta a mera questione di ordine pubblico.
“Speriamo in una risposta celerissima – dicono gli attivisti del Municipio dei Beni Comuni – vista l’urgenza della situazione. L’esperienza avviata in via Giordano Bruno tiene insieme una fetta imponente di energie sociali e culturali che sino dalle prime ore di sabato a richiamato a raccolta centinaia di persone. Reazioni positive sono pervenute anche degli abitanti quartiere che hanno curiosato tra il verde e chiesto informazioni sulla progettualità avanzata dal Municipio”.
Fra coloro che in questi due giorni si sono affacciati al Distretto 42 anche il prof. Salvatore Settis, il prof. Adriano Prosperi e l’on Paolo Fontanelli (che, come Settis, abita nel quartiere di San Martino).
Prossimo appuntamento, di fondamentale importanza per il Municipio dei Beni Comuni, è l’assemblea pubblica di mercoledì 19 febbraio, il cui ordine del giorno è interamente dedicato al quartiere e alle proposte dei cittadini sul futuro riutilizzo degli spazi e del parco.
Già nelle prime ore di sabato sono iniziati ad arrivare messaggi di solidarietà e di sostegno al Municipio dei Beni Comuni: Teatro Valle Occupato, A Sud, Action diritti in Movimento, Alba Roma, Angelo Mai, Casale PachaMama, Cinecittà bene comune, Cinema America Occupato, Comitato cittadino per l’uso pubblico delle caserme, Comitato Sviluppo Locale Piscine di Torre Spaccata, CSA La Strada, Lucha Ysiesta, Progetto Macine, Repubblica Romana, Rifondazione comunista Roma, Scuola pubblica bene comune, Sinistra anticapitalista Roma, Sinistra per Roma, Scup, Teatro Valle Occupato. A cui si aggiungono i messaggi di Sinistra Per.., della Rete dei Comunisti Italiani, e della capogruppo regionale di Rifondazione Monica Sgherri, la quale si augura che le istituzioni collaborino e sostengano questa iniziativa.
Sostegno anche da Una città in comune, per cui il Distretto 42, rappresenta un’opportunità per portare avanti la campagna nazionale sul federalismo demaniale, lanciata lo scorso novembre nella tre giorni “Un’altra musica in Comune”: “Insieme alle altre liste di cittadinanza presenti volevamo e vogliamo ancora puntare un tipo di valorizzazione che passi dalla riappropriazione degli spazi, contro la loro svendita e conseguente sottrazione ai cittadini. L’ex-distretto militare di via Giordano Bruno è uno degli immobili richiesti dal Comune di Pisa. E’ uno spazio enorme, di altissimo valore: sia per le aree verdi, per gli edifici che vi si trovano e per la sua collocazione centrale in città. Attraverso la struttura o sue parti è possibile arricchire lo spazio costruito di servizi mancanti, ridefinire le relazioni nel contesto urbano e sociale, promuovere nuove attività sociali e produttive di interesse locale e cittadino”. “Per questo motivo – concludono – sosteniamo la nuova esperienza del Distretto 42 e saremo presenti con il nostro contributo nella discussione che si sta aprendo già da ieri con la cittadinanza, per ragionare insieme sugli usi e le potenzialità di questo nuovo spazio liberato”.
Per il circolo Agorà con questa azione il Municipio e il Progetto Rebeldìa “mantengono in vita una legittima e irriducibile volontà di avere uno spazio per le loro importanti attività sociali, culturale e politiche. Contemporaneamente, aprono spazi per la città, i sui cittadini e le realtà organizzate presenti sul territorio”.