Lo scorso lunedì l’amministrazione comunale ha cominciato le operazioni per rimuovere alcune opere che erano state costruite negli anni al Bagno Hoasy a Tirrenia, in una zona che è Oasi Wwf e che conserva le dune, patrimonio naturalistico di grande valore di cui il nostro litorale si sta progressivamente privando.
All’arrivo delle ruspe i gestori si sono opposti al proseguimento dei lavori, ottenendo un primo stop temporaneo. A questo primo stop se n’è aggiunto un altro, comunicato ieri da Confcommercio Pisa, che scrive: “L’amministrazione comunale ha accolto l’istanza di sospensione promossa tempestivamente dal nostro ufficio legale, vista l’assenza di un qualsiasi coinvolgimento formale e sostanziale dei gestori dello stabilimento balneare, nella improvvisa procedura di sbancamento così come attivata lo scorso lunedì”.
“Il nostro auspicio – si legge nella nota di Confcommercio – è che da ora in poi, tutto possa svolgersi nella massima regolarità, nel rispetto dei tempi di legge e nella scrupolosa correttezza formale da entrambe le parti, evitando ogni tentazione di travalicare il diritto alla difesa, principio cardine di ogni ordinamento giuridico degno di questo nome”.
Secondo il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli, “in un momento particolare come questo, dove le piccole imprese vivono strutturalmente una situazione di grandissima sofferenza, le amministrazioni locali tutte dovrebbe prestare massima attenzione ai
provvedimenti che decidono di porre in essere verso questi imprenditori. Il messaggio che vorremmo che passasse, non è quello di una prova di forza e una contrapposizione tra imprenditori e istituzioni, ma al contrario quello del dialogo, dell’ascolto e della reciproca collaborazione”.
Intanto, mentre dall’amministrazione non è stato comunicato nulla sulla decisione di sospendere la procedura, ieri in consiglio comunale la consigliera del Movimento 5 Stelle Valeria Antoni, in una comunicazione ha plaudito la decisione di “ripristinare la legalità restituendo alla cittadinanza quel tratto di litorale sommerso. In questo periodo – ha aggiunto Antoni – fioriscono alcune piante preziose e uniche; invitiamo tutti a fare delle passeggiate tra le poche dune rimaste per poterle ammirare. Ci auguriamo che la scelta di rimuovere le strutture costruite abusivamente sia portata avanti fino a compimento”.
Al Comune sono dei ganzi. Quando c’è da cementificare qualcosa le procedure sono sempre correttissime, adesso che c’è da ripristinare l’ambiente naturale sbagliano. Bravi!
Chi paga il “mancato” lavoro degli addetti alle ruspe che sono dovuti ritornare indietro lasciando così “impuniti” chi non ha rispettato le regole? Il comune? Il bagno Hoasy? La Confcommercio? Oppure la collettività?
Fantastico! Invece di salvaguardare l’ambiente, punendo i “furbetti”, il Comune pensa bene di andare nella direzione opposta. Ma qualcuno si aspettava altro dalla ns. amministrazione?!
Secondo il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli tutto dovrebbe “svolgersi nella massima regolarità, nel rispetto dei tempi di legge e nella scrupolosa correttezza formale da entrambe le parti, evitando ogni tentazione di travalicare il diritto alla difesa, principio cardine di ogni ordinamento giuridico degno di questo nome”: ma c’è o ci fa? Si rende conto di quello che dice? Come si può contuinuare a prendere le difese di chi tranquillamente ha già “travalicato” il diritto della comunità ad esigere il rispetto della legge?
Bene, continuiamo così….
e bravo il comune chissa’ come mai l’unica strada asfaltata non in regola e’ proprio quella del bagno hoasy ,e’ proprio vero in italia funziona tutto a rovescio (se hai conoscenze nessuno Ti tocca) altrimenti ………Tenete duro ragazzi ,per raggiungere il vostro bagno ci volesse pure l’elicottero di sicuro veniamo da Voi ,non sara’ una strada non asfaltata a farci rinunciare al Vostro bellissimo stabilimento