Due prime al Teatro Verdi per festeggiare i 20 anni di attività della Spellbound Contemporary Ballet di Mauro Astolfi. Una serata, giovedì 13 marzo (alle 21) caratterizzata da una selezione di lavori firmati da Astolfi, fra gli autori italiani contemporanei più apprezzati sulla scena europee. E appunto due prime, per continuare i festeggiamenti 20 years of Spellbound 1994-2014.
La compagnia ha scelto di presentare questo spettacolo sotto forma di Gala, attingendo dalle migliori produzioni e dedicandolo in esclusiva alla città di Pisa e in particolare alla Fondazione Teatro Verdi che ha visto nascere sul palcoscenico dell’omonimo Teatro diverse creazioni.
La serata si aprirà con la prima nazionale di Controfase, un progetto nato come studio per la formazione giovanile Spellbound II, acquisito poi e riadattato nel repertorio principale di Spellbound Contemporary Ballet, su musiche di Garth Knox & Agnes Vesterman, Nils Frahm. Controfase racconta la relazione tra due caratteri dominanti che si studiano come per cogliere l’uno il punto debole dell’altro, analizzando il punto estremo di equilibrio e di precarietà, con un movimento forte che scuote i due danzatori, Giovanni La Rocca e Mario Laterza, non una lotta per la supremazia, ma una dimostrazione di forza.
Seguirà Lost for words – L’invasione delle parole vuote – Studio III, ultimo atto dell’omonima trilogia su musiche originali di Carlo Alfano, che sviluppa attraverso il movimento un processo al ‘sistema parlato’ e falsato dei rapporti umani, per riportare il linguaggio del corpo a un ruolo primario e veritiero nella comunicazione. Unica produzione europea assegnataria di un NDP (National dance Project) subsidy negli Stati Uniti per la stagione 2012/2013.
In prima mondiale, Dare – dialogo per due uomini, ideato in collaborazione con Fondazione Teatro di Pisa, su musiche di Steven Price, interpretato da Giovanni La Rocca e Mario Laterza, preludio all’atmosfera e al mood che trova piena realizzazione nel successivo pezzo della seconda parte, in cui è coinvolta l’intera compagnia.
“Non ci siamo mai fermati, forse ci siamo guardati indietro ma solo per trovare la spontaneità della spinta ad andare avanti. Abbiamo reinventato all’infinito, abbiamo scoperto quanto fosse inutile aspettare che qualcosa accadesse, ci siamo ancora concentrati di più sul come si potesse Dare meglio quello che per noi era importante. – spiega il coreografo- Dare è la nostra dedica agli altri e a noi stessi, è l’idea che si è costruita lentamente attorno a questa festa”.
Le informazioni sul sito del Teatro Verdi di Pisa