Oggi Roberto Lepera passa il testimone ad altri cittadini che hanno deciso di aggiungersi al digiuno a sostegno dell’iniziativa sulla ex caserma Curtatone e Montanara
Il digiuno a difesa del Distretto 42 di Pisa, iniziato da Roberto Lepera lo scorso 5 marzo, continuerà con altri cittadini. Il 12 e 13 marzo il testimone passerà a Jacopo Shekari Alamdari, a seguire Simone D’alessandro il 14 e il 15, e domenica 16 toccherà a Paolo Malvaldi.
“Altri/e volontari/e stanno pensando di aggiungersi alla staffetta, per chiedere al Comune una chiara presa di posizione politica, attraverso un comunicato stampa firmato dal Sindaco Filippeschi, circa le sorti del Distretto 42, soggetto a imminente sgombero-sequestro”, scrive Roberto Lepera.
Oggi Lepera, un cittadino che ha deciso di spendersi per il Distretto 42 arriva al settimo giorno lo sciopero della fame. La sua battaglia riguarda il destino dell’ex caserma Curtatone e Montanara, riaperta lo scorso 15 febbraio dal Municipio dei Beni Comuni, una proprietà pubblica abbandonata da decenni, che le associazioni del Municipio hanno deciso di restituire alla fruizione della cittadinanza e che ora è sotto minaccia di sgombero.
“Mi sento un po’ debole, ho perso 4,5 kg e mi sento un po’ affaticato”, ci racconta Roberto. “Per ora non ho contattato il medico, perché non mi sembra di sentire reazioni particolari. Del resto non sono un masochista: ho scritto che il mio sciopero è a oltranza, cedo volentieri il testimone, un libro sulla nonviolenza, a chi proseguirà il mio digiuno. Il mio obbiettivo resta quello di far esprimere l’amministrazione”.
Un’amministrazione che da parte sua ha già preso posizione sul Distretto 42, direttamente in consiglio comunale la scorsa settimana, mentre sullo sciopero di Lepera non ha detto nulla. Per l’attivista nonviolento però, anche la posizione espressa sul Distretto 42 non è sufficiente: “L’amministrazione dovrebbe ribadirla pubblicamente perché non tutti i cittadini vanno a riascoltarsi le registrazioni del consiglio”.
“La sempre più vasta partecipazione al digiuno – aggiunge – unita a circa 500 firme raccolte nella petizione di quartiere e a decine di iniziative pubbliche ospitate nel Distretto 42 – è la conferma di quanto profondamente la cittadinanza condivida il progetto promosso dal Municipio dei Beni Comuni”.
Conclude ringraziando “quanti hanno dimostrato la loro solidarietà e collaborazione in questi giorni duri. La mia lotta continua, più forte e decisa che mai”. Propone infine un’azione simbolica di solidarietà a tutti coloro che si riconoscono nella sua battaglia: “Inviare un’email e/o fax e/o telefonare al Comune di Pisa, esprimendo la vostra opinione sulle sorti del Distretto 42 e quello che significa per voi tale progetto, citando la mia protesta nonviolenta e la corredata lettera aperta“.