Lo sportello della Prefettura con i Servizi di Ascolto e Sostegno alle imprese in difficoltà, colpite dalla crisi economica, è stato al centro di un incontro ieri in piazza Mazzini. Le testimonianze di alcuni assistiti hanno dipinto un quadro fatto di difficili rapporto fra imprese, banche, assicurazioni e pubblica amministrazione. C’è l’esempio del titolare di un’azienda di mobili chhe ha subito un incendio e attende da mesi la liquidazione dei danni da parte dell’assicurazione. C’è la ristoratrice che non riesce a fronteggiare le cartelle di Equitalia, mentre i fornitori chiedevano di essere pagati così come le utenze per il suo locale. Oppure l’allenatore di cavalli in credito con il Ministero dell’Agricoltura, che è riuscito a ottenere quanto gli spettava.
Queste le testimonianze delle persone, presenti ieri in Prefettura, che hanno accettato di rendere pubblica la loro vicenda personale, per far sapere a chi si trova in pericolo che rivolgendosi al Servizio di Ascolto si può ottenere sostegno. Non occorre per forza dare nome e cognome a storie che, una volta che i riflettori si saranno spenti, torneranno alla vita di tutti i giorni, magari con un peso in meno sullo stomaco, ma non certo risvegliandosi in un mondo clemente e pacificato.
“Nei primi cinque mesi dalla sua istituzione – si legge in una nota della Prefettura – il “Servizio di Ascolto e Sostegno” dei soggetti che versano in situazioni di disagio, originate da motivi economici o comunque riconducibili alla situazione di crisi, ha gestito moltissime criticità complesse. Le situazioni esaminate hanno messo in evidenza la crescita del fenomeno del sovraindebitamento familiare ed imprenditoriale. A soffrire sono le attività di ristorazione e di somministrazione di bevande, come ristoranti e bar, e le attività legate all’artigianato edile”.
“Nello stesso periodo – si legge ancora – ai Centri territoriali di ascolto sono arrivate un migliaio di richieste di aiuto. Le cause più frequenti che determinano la crisi delle imprese sono: la contrazione del numero dei clienti e quindi dei ricavi, che aumenta l’incidenza dei costi fissi, la difficoltà ad ottenere un credito bancario, a cui si aggiunge una scarsa conoscenza degli strumenti finanziari da parte dell’imprenditore stesso, che vive la crisi delle propria impresa con una sensazione di scoraggiamento psicologico, pericoloso per sé e per la sua famiglia”.
Il “Servizio” si configura come l’elemento di raccordo tra la rete dei “Centri di ascolto territoriali”, dove vanno indirizzate in primo luogo le richieste di aiuto. Nelle situazioni di particolare gravità e complessità, gli Sportelli territoriali segnalano il caso alla segreteria del” Servizio”, che convoca un’apposita riunione con i soggetti, di volta in volta, ritenuti competenti per il caso in esame (Unità Operativa di Psicologia Clinica, Agenzia delle Entrate, Equitalia, INPS, INAIL, Ordini Professionali di avvocati e commercialisti, Associazione Bancaria ed altri professionisti che fanno parte della rete), allo scopo di valutare congiuntamente gli interventi che, nei limiti del quadro normativo, consentano di portare alla soluzione dei problemi all’origine del disagio. Nei casi ritenuti più complessi le riunioni vengono presiedute direttamente dal Prefetto.
Alla seduta di ieri, oltre al Prefetto Francesco Tagliente e alla Segretaria del Servizio Giuliana Grison, della Camera di Commercio, erano presenti Pietro Pietrini dell’Azienda Ospedaliera-U.O. Psicologia clinica, Renato Biasi di Equitalia, Angela Valenti dell’INPS, Patrizia Muscarà dell’Agenzia delle Entrate, Giovanni Lorenzini dell’INAIL, Maurizio Masini dell’Ordine Commercialisti, Stefano Pulidori dell’Ordine Avvocati, Giorgio Occhipinti dell’ ABI, e Annamaria Venezia della Direzione Territoriale del Lavoro.
Hanno, inoltre, partecipato Romano Pucci Presidente della Confartigianato e, per la trattazione delle criticità relative ai ristoratori, anche Stefano Bruni e Alfredo Massart, in rappresentanza dei Governatori distrettuali dei Rotary e dei Lions.