In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno per ricordare le vittime delle mafie, venerdì 21 marzo, al Teatro Rossini andrà in scena Suicidi?, lo spettacolo di e con Bebo Storti e Fabrizio Coniglio, che alle 18.30 incontreranno il pubblico.
«Dopo queste tre morti eccellenti fuori dalla porta del tribunale c’era una lunga fila di uomini del sistema, terrorizzati di essere anche loro suicidati». Queste le parole che pronuncia un poliziotto sul palco, ma non si tratta di finzione. La battuta, straniante e pungente, è ripresa dallo spettacolo, un adattamento teatrale tratto dal libro-denuncia di Mario Almerighi “3 suicidi eccellenti”, diretto e interpretato da Bebo Storti e Fabrizio Coniglio, da anni impegnati a realizzare vere e proprie ricerche sociali su temi scottanti di attualità.
Con Suicidi? siamo in piena tangentopoli, e due comuni cittadini italiani, giocando a fare gli ispettori, indagano sulle morti di tre uomini di potere che avevanodeciso di uscire dal sistema: Castellari, Cagliari, Gardini. Tutti alti dirigenti legati all’Eni, tutti
scomparsi nel 1993. Per i giudici si tratta di tre suicidi (casi archiviati), ma non sempre la verità giudiziaria coincide con la verità dei fatti.
L’appuntamento al Rossini cade in un giorno speciale: dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.
Da 5 anni a San Giuliano Terme si approfitta di tale ricorrenza per organizzare la Settimana della Legalità (14-29 marzo 2014), ovvero una serie di iniziative nelle scuole e sul territorio per sensibilizzare la cittadinanza e la comunità locale sui temi del rispetto delle regole e dei diritti.
L’assessore all’Istruzione e alla Cultura Fabiano Martinelli dice: «quest’anno la settimana della legalità è dedicata a tutti coloro che vivono quotidianamente sotto la minaccia delle organizzazioni criminali solo perché si battono per un mondo più giusto! Non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo sempre pensare che la legalità passa anche dai nostri comportamenti quotidiani».
E la pièce ricalca proprio quest’invito a reagire, per scrollarsi di dosso l’assuefazione alla corruzione. Nello spettacolo nulla è inventato, ogni parola è tratta da documenti, dichiarazioni e perizie ufficiali, raccolte con minuziosa scrupolosità dal Presidente del Tribunale di Civitavecchia Mario Almerighi.
Riattraversare quel periodo, serve a capire che cosa è il nostro paese oggi e cosa continuerà ad essere negli anni, se questo sistema disonesto e violento non verrà smantellato.
Per informazioni lacittàdelteatro.it