La scorsa settimana il consiglio comunale ha approvato quasi all’unanimità una mozione, su spinta del collettivo Prendocasa, con la quale si invitava il Prefetto alla seduta di domani, 26 marzo, del tavolo sulle emergenze abitative. Con l’obbiettivo di valutare e ottenere la sospensione degli sfratti per morosità incolpevole. Sull’argomento, alla vigilia dell’incontro, interviene la capogruppo di SEL Simonetta Ghezzani, prima firmataria della mozione.
Domani, Mercoledì 26 marzo, si riunisce la commissione dedicata alla programmazione degli sfratti nella nostra città. Su questo piano il Prefetto ha un ruolo determinante perché la legge alla fine dell’ottobre 2013 gli ha conferito il compito di valutare l’adozione di misure di graduazione programmata dell’intervento della forza pubblica nei casi di sfratto per morosità incolpevole.
Il consiglio comunale nella seduta dello scorso 20 marzo ha chiesto che il Prefetto sia presente alla riunione e che non solo venissero non solo sospesi gli sfratti già programmati entro questa data ma che in più in generale si vada verso una moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, riprendendo così un ordine del giorno già approvato dalla seconda commissione consiliare permanente che all’unanimità aveva chiesto la sospensione degli sfratti per tutto il periodo invernale.
Sappiamo che la sospensione degli sfratti non risolve tutti i problemi, è solo una misura che serve per avere il tempo necessario affinché vi sia il passaggio delle persone da casa a casa: le famiglie sotto sfratto sono in genere già in carico ai servizi sociali, in graduatoria ERP; non solo, ma esiste un fondo nazionale che, benché esiguo, consente di rifondere al proprietario le quote non percepite e di creare le condizione per una ricontrattazione del canone ad affitto concordato.
Gli affitti del mercato libero sono oggi spesso alti in modo intollerabile: SEL crede che anche in assenza di normative stringenti su questo piano si debbano creare tutte le condizioni perché i canoni siano equi e commisurati alle reali capacità di spesa delle famiglie.
La rendita che non tenga conto di elementi minimi di equità sociale oggi è inaccettabile e le istituzioni e gli organismi rappresentativi debbono far sentire il proprio peso affinché venga in primo luogo garantito il diritto elementare alla casa.
La crisi oggi morde e aumentano le persone che cadono nella povertà: i rapporti della Caritas e gli osservatori dei centri che accolgono i senza dimora ci dicono che a rivolgersi a queste strutture non sono più solo persone che appartengono all’alta marginalità, ma uomini e donne che hanno perso il lavoro che non sono più in grado di fare fronte alle spese minime.
Tutto questo è intollerabile: occorre un impegno affinché in questi tempi di emergenza economica si adottino misure adeguate. Certo anche qui discriminando: sul fronte della proprietà dobbiamo tutelare i piccoli proprietari che sulla casa pagano tasse e che si trovano nei casi di morosità incolpevole a rispondere di un problema sociale, dai grandi proprietari immobiliari, da coloro che sulla rendita fondano patrimoni ingenti. Trovare misure di governo politico degli sfratti e di mediazione tra proprietari e affittuari è necessario, così come individuare forme di sollievo per i piccoli proprietari che oggi si trovano a sostenere famiglie sull’orlo del collasso economico.
Il piano casa proposto da Renzi non può bastare: occorre anche a livello nazionale avere il coraggio di riconoscere l’eccezionalità del momento e investire le risorse necessarie affinché quello della casa non sia un terreno di speculazione e non si aggravino le differenze sociali. Sinistra ecologia e libertà chiede che si apra un ampio dibattito su questo tema e che intanto si provveda a una moratoria degli sfratti per morosità incolpevole. Il Prefetto faccia la sua parte.
Cosa c’è di strano se gli affitti sono “alti in modo intollerabile”? Abbiamo una bella università. Abbiamo 25.000 studenti fuori sede. Ne abbiamo anche le conseguenze.