Una trafila complicata, una prassi ingestibile e un dispendio di tempo e di energia assurdo. È così che i tour operator descrivono le nuove imposte e le procedure del comune di Pisa per ottenere i buspass scontati.
Per questo hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera ufficiale inviata a Pisamo: “La trafila da fare è molto complicata poiché, come indicato sul vostro sito, le guide devono prima aver firmato la convenzione con il comune di Pisa ed essere in possesso di Pisapass (e per ora tutto bene) e successivamente, per ricevere lo sconto del 40%, devono inviarvi una richiesta dalla loro posta elettronica, indicando il giorno in cui richiedono lo sconto. Successivamente verrà inviato il codice che dovrà essere presentato al checkpoint di Pietrasantina e il giorno stesso del servizio, recarsi in Piazza Garibaldi per validare la presenza tramite la tessera PisaPass in dotazione e tutto questo in presenza dei clienti stessi”.
Una procedura ingarbugliata che spiega Silvia Piccini, presidente di Confguide Confcommercio Pisa, oltre a produrre un dispendio di energie, crea odiose disparità tra turista e turista: “Capita di essere in presenza di turisti in carrozzella, che, mai potranno usufruire dello sconto previsto. Noi guide turistiche locali siamo costrette a trascorrere ore in ufficio per sbrigare le pratiche burocratiche, invece di impiegare il nostro tempo per studiare e approfondire ulteriormente i monumenti e le opere d’ arte della nostra città. Comprendo le proteste dei tour operator, francamente è una vergogna. Invece di incentivare e accogliere i turisti nel modo migliore, facciamo di tutto per rendergli impossibile il soggiorno nella nostra città. Spero che loro lettera possa servire a qualcosa”.
I tour operator si lamentano anche per la procedura di sconto presso i ristoranti convenzionati.”Assurdo – scrivono ancora – anche l’iter per ottenere lo sconto del 20% con prenotazioni ristoranti convenzionati nel territorio; fino ad un paio di anni fa, bastava semplicemente inviarvi copia del voucher ristorante e dopo vostro apposito controllo sull’effettiva veridicità della prenotazione, ci veniva rilasciato un codice che consegnavamo all’autista e/o al capogruppo e direttamente allo sportello check-point di Pietrasantina, veniva applicata la tariffa scontata. Dall’anno scorso invece noi operatori siamo obbligati ad acquistare prepagando completamente un carnet di voucher non sapendo in effetti quanti gruppi avremo con pranzo a Pisa”.
Critiche anche sugli sconti previsti per i Musei della piazza: “Non parliamo poi dello sconto musei dell’Opera Primaziale: solo presentando il voucher OPA si può ottenere lo sconto e tale documento viene rilasciato unicamente tramite prenotazione web e relativo prepagamento: per clienti individuali la prassi può essere semplice e veloce, ma per i gruppi diventa impossibile: quante volte ci possono essere defezioni o aumenti di contingente dell’ultima ora? E’ ingestibile”.
Obbiettivo della lettera indirizzata a Pisamo è quello di evidenziare le difficoltà create da alcune procedure, non tanto per dare il via a un’inutile polemica, spiegano gli operatori turistici, ma nella speranza che si possano adottare regolamenti e iter meno ingarbugliati.
Amaro il commento di Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa: “Denunce come queste, confermano della grande distanza che ci divide dall’essere una città tourist friendly, amica dei turisti. Purtroppo, la prima a dare il cattivo esempio è proprio l’amministrazione comunale, che invece di agevolare e migliorare il lavoro degli imprenditori turistici, finisce con il moltiplicare, molto spesso inutilmente, gabelle, ostacoli e burocrazia.”