Un ritiro improvviso per molti, ma su cui si lavorava da giorni nel tentativo di non fare errori dovuti alla fretta. La variante alla Cittadella Aeroportuale non è stata infatti solo rimandata, ma proprio ritirata dalla discussione: troppe le incognite sul futuro di SAT e del Galilei per procedere ad approvare uno strumento urbanistico così impegnativo.
E così ieri il sindaco di Pisa Marco Filippeschi si è presentato alla conferenza dei capigruppo, prima del consiglio comunale, per comunicare che il proveddimento sarebbe stato ritirato. Chi ha partecipato alla riunione parla di un sindaco preoccupato dalla situazione sull’Opa degli argentini, il cui esito potrebbe rimettere in gioco i progetti sull’aeroporto e sul relativo piano di sviluppo.
Poi in apertura del consiglio il presidente Ranieri Del Torto ha comunicato lo stop alla delibera: “La proposta non sarà discussa oggi ma sarà eventualmente inserita in uno dei prossimi consigli comunali, quando la giunta ne farà richiesta”. Ma la giunta non ne farà richiesta tanto presto.
Intanto le opposizioni plaudono alla decisione, che ha sorpreso parecchi. “Siamo caduti dalle nuvole quando il sindaco ci ha comunicato questa scelta”, dice la capogruppo del M5S Valeria Antoni. “Come movimento siamo contrari da sempre a questa variante, siamo stati la prima forza politica a dirlo. Siamo contrari perché va verso il consumo di suolo, e perché, al di là dell’assetto societario di Sat, ci sembra l’ennesima prova che l’urbanistica in questa città cambia faccia a seconda della proprietà di un terreno”.
Quanto al ritiro dell’atto, Antoni lo definisce “un’inversione di rotta positiva. Noi avremmo votato e voteremo in maniera contraria. Ci preme però sottolineare un aspetto fondamentale che riguarda la messa in sicurezza idraulica di San Giusto: chiediamo che questa venga comunque svolta e con priorità”.
Marco Ricci di Una città in Comune-Rifondazione Comunista commenta così l’episodio: “La Giunta oggi ha ritirato per la seconda volta la proposta di Variante al Piano Strutturale che prevede la possibilità di costruire un palazzo dei congressi e alberghi al posto delle aree agricole a Sud della FI PI LI comprese tra la ferrovia e l’aeroporto e via Enrico Mattei.
La motivazione, che condividiamo e che da mesi abbiamo evidenziato, è quella di attendere che si chiarisca definitivamente l’assetto societario di SAT Spa, oggetto in questo momento di un’OPA (Offerta pubblica di acquisto) da parte di un privato, che potrebbe acquisire la maggioranza della società.Si rischierebbe, di conseguenza, di far realizzare una plusvalenza sui terreni, non per rafforzare un’importante azienda pubblica, ma per fare profitti ad un privato”.
E aggiunge: “Si svela inoltre quanto avevamo sempre detto: la necessità di questa variante è legata alle esigenze di SAT e non certo della città, che potrebbe aspettare tranquillamente la redazione del nuovo Piano Strutturale dell’area pisana, di cui è prevista la predisposizione di una bozza entro il 2014. Quindi su queste esigenze di SAT doveva essere impostata la discussione, non su altro. Ricordiamo che noi tutte queste problematiche le avevamo sollevate da tempo, e ci era stato sempre risposto che non c’erano problemi e che comunque non riguardavano la proposta di variante, fino addirittura ad accusarci di ostruzionismo. Accogliamo con favore quindi questa decisione, se pur presa all’ultimo tuffo, ma auspichiamo una maggiore capacità di ascolto da parte della Giunta delle istanze che arrivano dalle opposizioni, per poter garantire una maggior attenzione nella valutazione delle decisioni.
Sui potenziali benefici della variante Ricci puntualizza: “Tranquillizziamo sul fatto che questo non comporterà ripercussioni da un punto di vista ambientale, visto che, a differenza di quanto propagandato in queste settimane, nella variante non è contenuto nessun vincolo sulla sicurezza idraulica che sia aggiuntivo a quanto già previsto per legge, e che nell’area destinata a parco urbano già oggi le previsioni parlano di verde sportivo e verde agricolo”.
Sempre tra le opposizioni, Diego Petrucci e Maurizio Nerini di Noi Adesso Pis@ prendono la parola sull’evento, concentrandosi sull’ipotesi di un nuovo palazzo dei congressi: “Dopo il nuovo ritiro della variante urbanistica sembra ormai definitivamente tramontata l’ipotesi San Giusto, ma la città non deve rinunciare ad avere un nuovo palazzo dei congressi efficiente e moderno ed in grado di stare sul palcoscenico europeo. Noi siamo ancora convinti, però, che Pisa possa candidarsi a capitale europea dei congressi, per far questo serve una nuova struttura e pertanto rilanciamo l’idea del Santa Chiara”. E aggiungono: “Non si perda più tempo si apra subito la discussione sulla ipotesi di riconversione dell’area del Santa Chiara con la prospettiva di inserire lì il niovo palazzo”.
Anche tra i banchi della maggioranza c’è soddisfazione per questo stop: “Credo che sia stata una scelta opportuna prendersi il tempo necessario per valutare la questione legata all’Opa”, commenta Stefano Landucci, dell’area civatiana del PD. “È importante e determinante conoscere bene questo aspetto per una successiva valutazione della variante nei suoi dettagli. Credo che fermarsi ora sia stata la scelta più giusta, noi come area Civati nel Pd pisano l’abbiamo sempre auspicato”. E sulla messa in sicurezza idraulica di San Giusto conclude: “L’mpegno politico su questo tema era a prescindere dalla variante e deve essere portato avanti a prescindere”.
Ma come? Tutto la faccenda del palazzo dei congressi dava una parvenza di utilità al people mover. E ora? Vuoi vedere che non serve a niente neanche quello?