In corteo fino a piazza dei Miracoli e poi in cerchio per abbracciare la Torre di Pisa. È la protesta dei 300 insegnanti che ieri hanno lasciato le aule dove seguono i corsi dei PAS (Percorsi Abilitanti Speciali) per manifestare tutta la loro contrarietà e rabbia al decreto firmato dal ministro dell’istruzione Stefania Giannini giovedì, con il quale si stabilisce la chiusura dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto per il prossimo triennio scolastico.
Il motivo della contestazione è presto detto: i corsi PAS che si tengono a Pisa, a cui partecipano insegnati che hanno alle spalle almeno 3 anni di servizio e che provengono da tutta Italia, termineranno con gli esami finali dopo quella data. Questo significa che la posizione dei partecipanti non sarà aggiornata in graduatoria con lo scatto di punteggio a cui i PAS danno diritto.
Questo per i 900 iscritti a Pisa – ma il problema vale anche per altre città italiane dove la chiusura avverrà dopo il 23 giugno – si traduce in tre anni di fermo nelle graduatorie dopo aver impegnato tempo e denaro. A 2.500 euro ammonta l’iscrizione che hanno versato gli insegnanti per l’iscrizione al corso.
I PAS sono di fatto l’equivalente dei TFA (tirocini formativi attivi) per tutti coloro che insegnano da più di tre anni. Alcuni degli insegnanti che ieri si sono riversati in piazza dei Miracoli hanno anche 10 anni di insegnamento alle spalle. L’iscrizione al corso, avvenuta ad agosto del 2013, è stata per loro funzionale a salire in graduatoria. Una conquista e una spesa che il decreto del Ministro Giannini, ha vanificato.
“La chiusura delle graduatorie il 23 giugno – spiegano gli insegnanti – impedirà anche a coloro che si diplomano quest’anno e che avrebbero titolo, di iscriversi a graduatorie che di norma si sono sempre chiuse a fine luglio”.
Il decreto di giovedì annulla dunque la ragione di iscrizione ai PAS e le 2.500 euro spese. “Molti di noi – ci spiegano alcuni degli insegnanti che hanno partecipato alla protesta in piazza dei Miracoli – insegnano, lavorano e hanno famiglia. Abbiamo sacrificato tempo, energie e soldi, riorganizzandoci e prendendo aspettative, con l’unico obbiettivo di risalire la graduatoria”.
Oltre al danno, dicono, ecco la beffa. A percorso avviato l’altra “novità” che emerge aumenta le motivazioni della protesta. “Il punteggio aggiuntivo che verrà assegnato con i PAS – spiegano – sarà inferiore a quello ottenuto da chi ha frequentato i TFA. Questo perché, dicono da Ministero, per questi era prevista una selezione all’ingresso. Come se anni di esperienza fra i banchi di scuola non contassero niente”.
La protesta non si conclude con ieri. Martedì l’appuntamento è a Firenze alle 15.30, davanti ufficiosa scolastico regionale.