Si trova nel carcere di Pisa Renato Chisso, assessore regionale veneto di Forza Italia, dimessosi a seguito dell’arresto nell’inchiesta sugli appalti del Mose di Venezia. Chisso ha respinto con fermezza ogni tipo di accusa nel corso dell’interrogatorio di garanzia in carcere, dove si trova recluso da mercoledì.
L’esponente della giunta veneta è accusato di esser stato a lungo a libro-paga del Consorzio Venezia Nuova, ricevendo ingenti quantità di denaro in cambio di favori e concessioni legati alla costruzione del Mose.
Nel corso dell’interrogatorio, durato circa un’ora e mezzo, Chisso ha negato “qualsiasi ruolo di intermediazione tra queste persone e Giancarlo Galan”. Ha respinto poi l’ipotesi d’accusa relativa a una sua partecipazione occulta a una società facente capo a Claudia Minutillo, un tempo segretaria dell’allora governatore veneto Galan e poi imprenditrice. Ha poi definito “calunniosa” la dichiarazione di Baita riguardo a una ‘consegna’ di 250mila euro che sarebbe avvenuta in un albergo a Mestre.
Chisso, già esponente socialista e di Forza Italia, siede nel consiglio regionale veneto dal 1995; dal 2000 è assessore regionale.