Favoreggiamento della prostituzione tramite il web e incontri con i clienti in appartamenti situati a Pisa, Altopascio (Lucca) e Bari. Dopo quasi un anno di indagini dai Carabinieri del nucleo investigativo di Pisa, coordinati dal pm Flavia Alemi, sono state individuate sei persone coinvolte nel giro, due uomini e quattro donne, che hanno ottenuto la misura cautelare dell’obbligo di dimora con permanenza in casa dalle 20 alle 9 del mattino.
Le investigazioni, avviate nell’agosto scorso, hanno preso spunto da verifiche effettuate su alcuni annunci apparsi su siti dedicati, nei quali si offrivano prestazioni sessuali a pagamento con giovani donne sudamericane. Dall’analisi delle utenze telefoniche pubblicizzate è emerso un collegamento ad altre utenze in uso agli indagati. Le ragazze sudamericane venivano reclutate in Brasile, Ecuador e Repubblica Dominicana. Gli appartamenti in cui si consumavano i rapporti erano a Pisa, Altopascio (Lucca) e Bari. La banda, secondo gli inquirenti, avrebbe controllato anche da vicino le ragazze organizzando mirati passaggi e stazionamenti nei pressi dei luoghi di prostituzione.
I provvedimenti sono stati emessi a carico di due baresi, G.M., 56 anni pregiudicato per reati analoghi e la 64enne D.M., e di quattro sudamericani: due donne brasiliane, una ecuadoregna e un ragazzo dominicano di 26 anni.
La prostituta, dopo aver concordato l’appuntamento telefonico con il cliente, in presenza di sospetti, chiamava al cellulare il ‘bodyguard’ invitandolo a contattarla con un squillo all’orario stabilito, cui sarebbe seguita l’irruzione nell’appartamento se dopo 5 minuti la donna non avesse risposto.
Per gli inquirenti l’organizzazione avrebbe anche istituito un tariffario delle prestazioni sessuali che partiva da un minimo di 100 euro e al quale le donne erano obbligate ad attenersi. La banda avrebbe anche scelto la pubblicizzazione ai clienti dell’attività attraverso una fitta rete di utenze telefoniche in disponibilità, che venivano divulgate sul web nei siti prescelti.