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Distretto 42, il 14 giugno decadono i sigilli

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Cessazione dello stato di sequestro per l’ex caserma Curtatone e Montanara. È questa la comunicazione arrivata in tarda mattinata. A determinare la cessazione un ritardo nelle notifiche per la convocazione all’udienza di stamani per il riesame contro il decreto di sequesto preventivo.

Solo per uno dei quattro ricorrenti è infatti arrivata la notifica e il ritardo nella convocazione degli altri tre avrebbe fatto slittare le udienze oltre il termie previsto dalla legge per dare risposta al ricorso. Da mezzanotte del 14 giugno quindi decadranno i sigilli all’ex distretto.

A decidere nel merito della leggitimità del provvedimento di sequestro sarà invece il collegio che questa mattina si è riunito in udienza per ascoltare la richiesta per la revisione del provvedimento di sequestro presentato dal Municipio dei Beni Comuni attraverso gli avvocati Tiziano Checcoli ed Ezio Menzione.
L’obbiettivo è la rimozione dei sigilli e la restituzione “di un bene pubblico alla collettività”

Diversamente alla situazione dell’ex Colorificio spiega l’avvocato Checcoli in questa vicenda non entrano in contrasto i diritti della proprietà privata con quelli della collettività, ma “ci troviamo di fronte a un bene di proprietà pubblica, abbandonato, in cui è interrotta la funzione pubblica”.

Di fronte a questo stato di abbandono i “legittimi proprietari” chiedono che venga ripristinato l’uso collettivo del bene. Una questione che, dice Checcoli, al di là delle valutazioni politiche ha un rilievo giuridico. “Il sequestro – spiega – funziona come procedimento di garanzia di fronte a una situazione di lesione. Una lesione, l’abbandono, che invece in questo caso il provvedimento ripristina”.

A “sostegno” di questa tesi ci sono anche alcune denunce presentate dagli abitanti di alcune case che si affacciano sul parco interno dell’ex distretto. “Alcuni dei residenti hanno presentato delle denuncie in cui raccontano tentativi di accesso alle abitazioni dal parco”.

Mentre sul versante giudiziario qualcosa inzia a muoversi, a languire dicono gli attivisti del Municipio dei Beni Comuni è la richiesta di convocazione di un tavolo di confronto fra i soggetti coinvolti: Municipio, Comune, Demanio e Ministero della Difesa.

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Pubblicato il: 11 giugno 2014

Argomenti: Pisa, Sociale

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