Giugno Pisano e spese per la Luminara sotto accusa. A prendere parola sono i COBAS che attaccano la gestione delle manifestazioni storiche: poca trasparenza, prelievi dal fondo di riserva, gestione “discutibile” delle ore di straordinari dei dipendenti comunali sono le principali critiche avanzate.
“I dipendenti comunali – scrivono i Cobas Pubblico impiego in una nota – riceveranno nella busta paga di Giugno 2014 il progetto del 2013 (un anno di ritardo a confermare che i dipendenti pubblici non sono dei privilegiati come qualcuno vorrebbe far credere)”, inoltre “non riceveranno alcun compenso per le prime sei ore lavorative di domenica che saranno invece messe a recupero. Ricordiamo che i dipendenti non erano stati informati dalla direzione 14 di questa situazione e la lettera dell’ufficio personale mai è stata recapitata ai diretti interessati (a conferma che non esiste trasparenza al Comune di Pisa)”
Ad essere additata è anche la deliberazione della Giunta per il prelievo dal fondo di riserva per le spese straordinarie del Giugno Pisano, un prelievo di 100 mila euro. Una decisione che secondo i Cobas “conferma che non si vuole quantificare l’esatto ammontare delle spese, dei finanziamenti degli sponsor e nella incertezza delle entrate e delle uscite si corre ai ripari”. Ma gli eventi del Giugno, sottolineano “non hanno niente di imprevedibile, quindi per quale ragione il dirigente della Ragioneria ha accettato questo escamotage?”. “Con tutti i soldi che entrano con le sponsorizzazioni – domandano – era necessario fare un tale prelievo dal fondo di riserva? Saremmo interessati a sapere se questi denari o quelli delle sponsorizzazioni sono diretti anche a finanziare la cena di gala che ogni anno vede anche impiegati dipendenti comunali”.
In un periodo di crisi, sostiene il sindacato, sarebbe stato forse più opportuni risparmiare e sugli spettacoli piro musicali.
In tal senso, man forte ai Cobas, viene dal maltempo. “Viste le previsioni del tempo era il caso di organizzare la preluminara spendendo soldi per noleggiare piattaforme, straordinari e supporto di ditte per eventi che le previsioni del tempo fin dalla mattina del sabato avevano sconsigliato? E le stesse iniziative annullate nel tardo pomeriggio del giorno 15 quanto sono costate al comune di Pisa, meglio ai suoi contribuenti?”.