E finalmente le voci che si erano rincorse da settimane circa l’arrivo di Piero Braglia sulla panchina nerazzurra sono state confermate dai fatti: così nella sala stampa dell’Arena Garibaldi torna a parlare il Mister più amato dalla piazza pisana, colui che nel 2007 riuscì a riconquistare la tanto agognata serie Cadetta.
Lasciò Pisa esattamente sette anni fa: era il 17 giugno 2007 dopo la vittoria nella finale play-off contro il Monza, si congedò da Pisa con molto rammarico da parte di tutti i tifosi pisani ormai ammaliati dalla sua personalità carismatica e dal suo modo di fare diretto e concreto, per questo lo avrebbero voluto sulla panchina nerazzurra anche in serie B. Le scelte dell’allora proprietà guidata da Leonardo Covarelli furono invece altre e la carriera del Mister continuò altrove, prima nella vicina Lucca per poi arrivare ad allenare in cadetteria il Frosinone e in seguito la Juve Stabia.
In particolare a Castellammare di Stabia Braglia arriva nel 2010 e contribuisce subito a riportare la squadra in serie B; resta in Campania per quattro stagioni ma l’ultima non può concluderla perché viene esonerato nel novembre 2013. Ma il destino è bizzarro così nello stesso giorno dell’addio di Braglia alla sua Pisa sette anni fa, ecco che siamo oggi tutti insieme a festeggiare un suo nuovo ritorno sotto la Torre, con l’auspicio che la sua competenza e la sua grinta siano ingredienti essenziali per riportare finalmente Pisa nel calcio che conta.
Il Presidente Battini prima di lasciare la parola al nuovo Mister nerazzurro, presenta alla stampa anche il collaboratore del Direttore Vitale, Andrea Orlandini, elencando la notevole carriera sportiva e dirigenziale dello stesso. Orlandini che è stato osservatore per la Juventus nell’era Lippi, ha poi seguito l’amico Vitale nelle esperienze a Lucca e nella vicinissima Empoli con i risultati che tutti conosciamo, e si è detto molto contento di affrontare questa nuova avventura sotto la Torre sperando che la loro grande esperienza possa portare al raggiungimento di risultati importanti per la piazza pisana.
Quindi l’attenzione è interamente rivolta a Piero Braglia che inizia con queste parole e tra gli applausi dei presenti la sua nuova avventura in nerazzurro: “Sono qui per fare bene, abbiamo una società solida alle spalle e dei professionisti validi che lavorano al progetto con serietà. Ho accettato di essere qui e metterci la faccia in virtù del grande affetto che provo per questa città. Ci tengo a dire che se vogliamo raggiungere dei risultati importanti, come quelli conseguiti nel 2007, dobbiamo andare avanti tutti insieme, ho trovato il campo e gli spogliatoi molto sciupati, questo dispiace, si vince solo uniti e ogni componente di questa città deve fare la sua parte.”
Fa intendere incalzato dalle domande sui giocatori da scegliere o da mantenere, che questo compito è prevalentemente di competenza del Direttore Vitale del quale ha un ottima impressione: “In queste poche ore che sono qui mi sono già reso conto della professionalità del Direttore e i suoi collaboratori e sto vedendo quanto si stiano impegnando per allestire una squadra competitiva che possa far bene, sono certo che da loro potrò ancora imparare molte cose malgrado la mia età ed esperienza, ma c’è molto da fare, occorre cambiar tutto, a me farebbe piacere ripartire da zero, per intendere a me servirebbero 15 giocatori tipo Raimondi, non voglio di certo giocatori che siano qui di passaggio, a cambiar aria.”
Il nuovo Mister del Pisa si rende conto di come la città abbia accolto con entusiasmo il suo arrivo e sottolinea che sente molto la responsabilità di questo nuovo impegno: “Ammetto che per me essere qui significa aver accettato una sfida perché non è mai facile ripetersi, ma so quanto questa tifoseria mi ha dato ed è in grado di darmi. Spero solo che alla fine di questa esperienza sia andato tutto bene ed abbia aumentato il numero di amici che ho in questa città. Qui mi sento bene, mi sento a casa, la gente mi chiama per nome e non Mister e questo già far capire che tipo di rapporto ci sia con la gente, ma attenzione se qualcuno pensa che noi ammazzeremo il campionato vuol dire che no ha capito nulla. Certamente faremo il possibile per fare le cose per bene anche perché l’obiettivo dichiarato dalla società è quello di vincere altrimenti non avrebbero chiamato Vitale e Braglia, ma alla tifoseria chiedo di starci accanto nei tanti momenti belli che sicuramente vivremo così come nei momenti difficili che non mancheranno di certo. Inizialmente si parlava di un contratto biennale o triennale ma mi sono rifiutato, voglio metterci la faccia e ottenere il risultato che tutti si aspettano, altrimenti è giusto che me ne vada.”
E con il sorriso che non dimentica mai di sfoderare anche nei momenti più emozionanti proprio come questo, lascia la sala stampa per il bagno di folla tra i suoi tifosi, numerosissimi ad attenderlo e che non l’hanno mai dimenticato sia come allenatore ma soprattutto come uomo.