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Variante approvata, il Parco dice sì al porto turistico in Golena d’Arno

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Dopo l’adozione di un anno fa, lunedì è stata approvata dal consiglio direttivo del Parco la variante di gestione delle Tenute di Tombolo e Coltano. Quattro le questioni principali che la variante affronta e che da tempo sono oggetto di discussione e di confronto fra Parco e amministrazione di Pisa: le due tenute infatti sono contemporaneamente territorio del Comune di Pisa e del Parco.
I quattro temi attorno a cui ruota il provvedimento sono: i parcheggi scambiatori sul litorale, la golena dell’Arno, il Borgo di Coltano, l’area dei Navicelli e la Bigattiera.

“Il Parco – ha commentato il presidente dell’Ente Fabrizio Manfredi – compie così la sua missione, che è insieme di tutela naturalistiche e di volano di sviluppo sostenibile”.

La Golena d’Arno – Da anni sulla riva sinistra sono presenti attività legate ala nautica che “sebbene censite – spiega l’assessore Ylenia Zambito – non avevano piena legittimità”. La variante approvata fornisce gli strumenti per un piano di recupero e di ristrutturazione, “senza ampliamenti o aumento di volumi” sottolinea. A questo punto la palla passa ai privati, saranno loro se vorranno, a recuperare e ristrutturare. “Un’impresa storica” l’ha definita Zambito, “che ha l’obbiettivo di riconoscere la golena sinistra come approdo turistico”. Il passo successivo è ottenere dalla Regione l’assegnazione della competenza sulla navigabilità dell’Arno, ora spettante alla Provincia. “L’Arno – ha spiegato l’architetto Gabriele Berti, responsabile tecnico per conto del Comune di Pisa – è considerato navigabile  da Firenze a Pisa, non lo è al momento da Pisa fino a mare”.

Mobilità sul litorale – La variante approvata introduce la possibilità di ampliamento della Bigattiera. Un intervento per cui sarà necessario reperire risorse e dare il via al momento opportuno alle procedure di esproprio. Per questa dunque si prospettano tempi lunghi. Tre i parcheggi scambiatori previsti: a Marina di Pisa, a Tirrenia e a Calambrone, con la possibilità per i primi due di includere un impianto di distribuzione carburante di dimensioni consone al contesto.

Per questi la variante individua aree entro cui trovare terreni in mano a proprietari disponibili a metterli a disposizione. L’amministrazione auspica che con questi sarà possibile trovare un accordo che renda l’opera economicamente conveniente per entrambi. A contenere i costi dovrebbe anche essere la non pavimentazione dei parcheggi. Tempi certi ancora non ce ne sono, ma l’intenzione dell’assessore Zambito è di procedere a ritmo spedito. Sempre in tema di mobilità la variante introduce la previsione di una rete organica di mobilità ciclabile che, oltre a sfruttare le strade rurali presenti nel territorio di Tombolo, potrà contemplare l’utilizzo del tracciato del “trammino”. L’obbiettivo, come ha spiegato l’assessore Zambito, è quello di “portare fuori dai centri abitati del litorale il traffico delle automobili”.

Navicelli – La variante apre alla prospettiva di una definitiva strutturazione dell’area produttiva e della cantieristica, con una previsione di sviluppo sostenibile delle attività. “Ad essere introdotte – ha spiegato l’architetto Andrea Porchera, responsabile della pianificazione del Parco – sono variazioni nelle altezze dei capannoni dei cantieri per equipararli a quelli fuori dai confini del Parco, e piccoli aumenti di volumetrie”.

Coltano – Riqualificazione delle strutture esistenti nel borgo, per puntare al suo rilancio. Previsione di una migliore dotazione di servizi per l’accoglienza turistica e possibilità che i soggetti privati svolgano attività ricettive, a cui si aggiunge la valorizzazione dei centri ippici presenti nella zona. Confermata anche l’importanza della Villa Marconi quale polo culturale di spicco.

Le norme aggiornate dall’Ente Parco intervengono anche su alcune situazioni specifiche, come la zona sportiva sulla via Pisorno, l’area degli orti vicino a Tirrenia e a San Piero a Grado, e l’edificio situato sulla via Bigattiera di proprietà dell’Università di Pisa, oltre a contemplare la valorizzazione del centro ippico del litorale pisano e, infine, la riqualificazione dell’area denominata “ex vivaio” a San Piero a Grado.

A restare fuori dalla variante la questione strade bianche e il vialone Vannini, perché, ha spiegato il presidente del Parco Manfredi, è il Piano Territoriale del Parco a normare queste aree e non il Piano di Gestione.

Sul Piano una riflessione si è avviata sull’opportunità, a 25 anni dalla sua stesura, di verificarne ancora l’attualità. “L’assessore Anna Marson – ha detto Filippoeschi – ha dato la sua disponibilità ad ascoltare per capire quali sono i problemi e quali le possibilità”.

Il procedimento per l’adozione della variante è stato avviato il 20 maggio 2013 con Deliberazione del Consiglio direttivo del Parco. Dopo l’acquisizione dei pareri del Comitato scientifico e dell’assemblea della Comunità del Parco, due mesi più tardi il Consiglio ha fatto proprie le osservazioni dei due organi, estendendo a sessanta i trenta giorni di pubblicazione previsti per la consultazione dei documenti approvati. Gli uffici dell’Ente hanno elaborato le controdeduzioni prima dell’approvazione finale da parte del Consiglio direttivo, che ha licenziato i documenti normativi nella sua seduta del 23 giugno 2014 dopo un ulteriore passaggio per l’acquisizione del parere dell’assemblea della Comunità del Parco sull’adozione definitiva e previo “accordo di pianificazione” siglato da Ente Parco, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Regione Toscana e Soprintendenza

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Pubblicato il: 26 giugno 2014

Argomenti: A Nord, Ambiente, Pisa, Politica, Urbanistica

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