Ecco, ci risiamo,
a rimare, penna in mano,
su quanto Pisa è avvezza
a ornarsi di bruttezza.
La prima attrattiva,
per chi col treno arriva,
son le panchine colorate
e persino numerate.
Le vecchie ormai in disarmo,
acciaio dove fu marmo,
non più bianche slavate,
ma tutte colorate.
Quell’arredo inusuale
par venir dalla Biennale,
dove di molte installazioni
ci sfuggon le ragioni.
In città se ne discute,
a forza di battute,
e qualcuno invoca Sgarbi
ché è certo ‘un gli garbi.
Per altri anche il maiale,
a veder quelle panchine,
colto da malor fatale
darebbe sfogo alle intestine.
Ci vuole un po’ il buon gusto,
io credo che sia giusto,
di trovare dei rimedi
o rimanere tutti in piedi.
Frama
Pisa, 9 luglio 2014
Tutti i diritti dell’opera sono come l’autore: riservati
Aggiungendo un altro colore al celeste, sembra un inchino ad un celebre marchio! Ovviamente nel contesto è come mangiare il cavolo a colazione.