Una riflessione intima e insieme collettiva che prende il via dai diversi significati dell’espressione ora d’oro. È Golden Hour – intime gradazioni di luce, a presentarla l’Associazione culturale Multiversum Arte e l’Associazione culturale Imago con il patrocinio del Comune di Pisa
Golden hour in fotografia si ha quando il sole è molto basso all’orizzonte, quindi subito dopo l’alba e prima del tramonto: la luce è morbida, i colori caldi e le ombre sembrano sparire.
Ma l’espressione ora d’oro non è usata solo in fotografia: in chirurgia si riferisce al periodo di tempo dopo un trauma grave durante il quale vi è la più alta probabilità di salvarsi, mentre nell’ingegneria dei software è la prima ora che si passa con una nuova apparecchiatura tecnologica o con un nuovo programma.
Ciascuno di questi significati ci riporta a sensazioni note: lo stupore davanti a quella particolare luce del tramonto, il sollievo dell’aver superato una grossa difficoltà, la curiosità e la voglia di utilizzare la tecnologia per seguire i nostri interessi ed esprimere le nostre passioni.
Oltre gli aspetti tecnici però, ognuno di noi vive le sue personali ore d’oro: periodi di successi o di riflessione, momenti in cui si è soli e altri in cui si sente di appartenere a un tutto, attimi di perfezione, in cui ci si sente finalmente a casa.
Questa inclinazione intima della golde hour è al centro della mostra fotografica collettiva, che è stata realizzata a partire dal materiale fotografico raccolto dall’assocazione culturale Imago, attraverso il gruppo facebook Golden Hour, dove sono state postate le foto, immagini e parole inerenti al progetto.
Insieme alla mostra colletiva, che si terrà a Pisa dal 21 al 27 luglio presso lo spazio espositivo SopraleLogge, l‘installazione collettiva di tekiuen Sa’a Mudhahhab (‘ora d’oro’ in arabo) che propone un ulteriore punto di vista da cui osservare i significati di questa espressione. L’artista definisce d’oro l’ora prima dell’interruzione del digiuno nelle giornate del Ramadan islamico, l’ora che precede il maghrib, la preghiera del tramonto, con cui ci si prepara alla festa del pasto serale.
Un esperimento spirituale multiculturale, un’installazione partecipativa in cui l’artista proverà a stimolare l’incontro tra culture che quotidianamente convivono nelle nostre città e che spesso per paura, diffidenza, o mancanza di curiosità, restano parallele senza incontrarsi mai.
La mostra sarà aperta dal lunedì alla domenica dalle ore 21.30 alle ore 00.00. Ingresso gratuito.