Il conflitto è necessariamente una condizione negativa? O questa accezione, che solitamente gli attribuiamo, è frutto di un’associazione fra la parola conflitto e la parola violenza?
Se proviamo a distinguere e separare i due concetti, e mettiamo da parte l’idea che in un conflitto che emerge all’interno di una relazione (di qualsiasi tipo essa sia) sia risolvibile solo attraverso “l’annientamento” di una parte, possiamo iniziare a ragionare sul fatto che il conflitto può essere inteso come un modo per fare manutenzione all’interno delle relazioni.

Conflitto dunque come incontro di punti di vista diversi fra loro, che può – sarebbe auspicabile – avere uno sbocco “creativo”, portando a un arricchimento.

Parte da qui il lavoro del Centro Ulisse – Centro per la ricerca creativa di percorsi possibili di Pisa : “Nelle nostre esperienze di vita – dicono infatti i tre fondatori – abbiamo visto come il conflitto costituisca un fattore determinante nelle situazioni di stallo. Quando questo non viene messo al centro, viene rimosso e non affrontato , inquina i rapporti e non consente l’attivarsi di un percorso di cambiamento”.

Nell’esperienza del Centro Ulisse c’è l’impronta del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, che vede nella gestione dei conflitti appunto, la possibilità di un’evoluzione creativa delle relazioni. Il conflitto dunque può essere un volano.

E se quando parliamo di conflitto e relazioni è probabile che la prima associazione mentale che facciamo sia quella delle coppia, i conflitti possono nascere anche in molte altre situazioni di relazione: con i figli, dentro la scuola, in un gruppo di lavoro.
Tanto più utile dunque può essere imparare a gestirli, trasformandoli in una ricchezza, in modo da mettere i tasselli necessari a non mettere né noi stessi né gli altri da parte.

Da questi presupposti prende vita il percorso formativo proposto dal centro Ulisse in collaborazione con il  Centro PsicoPedagogico, che prenderà avvio a ottobre: seminari, workshop e laboratori maieutici per accompagnare coloro che hanno partecipato ha rielaborare e sedimentare quanto appreso.
Un percorso modulare (con la possibilità di partecipare a moduli singoli e creare un percorso personalizzato) per avvicinarsi al conflitto, scoprirne le risorse e imparare a gestirlo, nei gruppi di lavoro, nei contesti di gruppo formali e non, e nelle relazioni quotidiane di condivisione. Il metodo di lavoro adottato nei seminari e negli workshop si  basa sul coinvolgimento attivo e diretto dei partecipanti attraverso l’utilizzo del piccolo gruppo come luogo di esperienza e di apprendimento.
L’idea di base è quella di accompagnare e sostenere , attraverso un percorso di assecondamento delle proprie esigenze.

Il percorso formativo è rivolto a chiunque: a singoli così come a gruppi, di colleghi ad esempio, che abbiano voglia di acquisire strumenti che consentano di fare dei piccoli e grandi conflitti quotidiani un’occasione di crescita, e non di scontro.