“Non più vincoli, ma più opportunità”. Con queste parole l’Ente Parco di San Rossore spiega sul proprio sito cosa significhi far parte della riserva della biosfera “Selva Pisana” riconosciuta dall’Unesco 10 anni fa. Oggi, allo scadere naturale di questo riconoscimento, il Parco si prepara ad una nuova candidatura per il programma MAB-Unesco, rilanciando il territorio cercando di allargare l’estensione della riserva stessa.
Il presidente del Parco Fabrizio Manfredi è convinto di questa operazione, che sta portando avanti insieme ai comuni di Pisa e Viareggio, già presenti nella riserva, a cui si sono aggiunti i comuni di San Giuliano, Vecchiano, Massarosa, Collesalvetti e Calci.
“Siamo uno dei 10 siti italiani ad aver ottenuto questo particolare riconoscimento, 10 anni fa”, spiega. “Il programma MAB non si limita a considerare l’unicità di un patrimonio naturale, ma è rivolto al tema del rapporto fra l’uomo e l’ambiente, come dice la stessa sigla ‘Man and Biosphere’. Ora siamo al momento della ricandidatura, un passaggio che non può essere né burocratico né scontato”.
La selezione da parte dell’Unesco è stretta: solo per fare un esempio, un luogo di grande pregio come l’Arcipelago Toscano, ha presentato la propria candidatura ma è stata bocciata. È anche per questo che si sta svolgendo un intenso lavoro istruttorio: “Dobbiamo fornire una documentazione retrospettiva su questi 10 anni – dice ancora Manfredi – ma anche una parte progettuale innovativa, che contenga le prospettive per il futuro. È qui che abbiamo pensato di avanzare una proposta per ampliare i confini territoriali della riserva, con una logica di contiguità e simbiosi”.
Ecco quindi l’ingresso ai comuni di Massarosa, Vecchiano, San Giuliano e il coinvolgimento ex novo di Calci e di una parte di Collesalvetti, che già ospita dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC). La candidatura congiunta avverrà dopo la sottoscrizione di un protocollo che dev’essere prima approvato dalle singole giunte comunali. I comuni di Vecchiano e San Giuliano hanno deciso di fare anche un passaggio in consiglio comunale; Vecchiano lo approverà domani (mercoledì 10) e San Giuliano il 17 settembre.
“Il 18 procederemo alla firma congiunta – dice il presidente del Parco – poi il protocollo e le sue relazioni allegate verrà tradotto e inviato al Ministero dell’Ambiente che inoltrerà la domanda all’Unesco”.
I contenuti del protocollo verranno resi noti nelle prossime settimane, ma Manfredi anticipa: “È stato redatto insieme ai Comuni e contiene indicazioni e garanzie che ne chiariscono le implicazioni. A noi sembra che il territorio possa avere tutto l’interesse a partecipare a questa candidatura, che rappresenta un prestigioso riconoscimento del lavoro ambientale e del tipo di rapporto che si vuole intrattenere con il proprio patrimonio naturale”.
E a chi punta il dito sull’iniziativa bocciandola come freno allo sviluppo, Manfredi risponde: “Lo sviluppo che vogliamo perseguire ha al centro l’ambiente, la compatibilità fra attività economiche ed esigenze ambientali, il turismo intelligente e attento alla natura. Essere riconosciuti dall’Unesco come riserva della biosfera è un elemento che a nostro avviso va proprio in questa direzione e anche l’adesione dei Comuni consolida e dimostra la bontà di questa posizione”.
Lo abbiamo visto il mese scorso quale è il tipo di sviluppo che vuole perseguire Manfredi: stipare 32.000 scout in un parco alla faccia delle conseguenze sull’ambiente. E’ questo il rapporto tra l’uomo e l’ambiente che piace all’Unesco?
Non riesco a capire come il Presidente Manfredi possa rilasciare dichiarazioni di turismo intelligente dopo la distruzione ambientale dei prati di San Rossore avvenuta ad agosto. A mio modesto parere Manfredi dovrebbe fare una sola cosa:DIMETTERSI!!
Il turismo “intelligente e attento alla natura” presuppone amministratori “intelligenti e attenti alla natura”.
L’affermazione di Manfredi “Lo sviluppo che vogliamo perseguire ha al centro l’ambiente, la compatibilità fra attività economiche ed esigenze ambientali, il turismo intelligente e attento alla natura” sarebbe certamente assai più credibile se non ci fosse l’illustre precedente della Route AGESCI a San Rossore a evidenziare la scarsa attendibilità del personaggio in tema di tutela delle esigenze ambientali.
Quest’estate sull’altare delle “esigenze politiche” di vari personaggi, fra cui quelle dello stesso Manfredi, si sono tranquillamente sacrificate le “esigenze ambientali” destando le grida, silenziate dai media naturalmente!, non sono degli ambientalisti – dal WWF alla Lega Ambiente – ma, soprattutto, quelle ancora più silenziose dei piccoli dei gruccioni e delle “tarantule”, oltre che di varie specie floreali che impiegheranno parecchi lustri a ritornare sui cotoni desertificati dal calpestio di circa 35000 bipedi, dal lavoro dei mezzi meccanici, dagli impianti, dalle strutture, etc.
E per fortuna che il Papa ha avuto “l’intelligenza” di non fare l’auspicato viaggio turistico a San Rossore, altrimenti i danni ambientali sarebbero stati ancora più ingenti!
dove sono i gravi danni provocati dai boy scout? Solite polemiche inutili.