“Il Presidente Enrico Rossi venga in consiglio comunale per affrontare la questione dell’aeroporto e la decisione di Enac”. Così ieri Raffaele Latrofa del Ncd, dopo l’indicazione di Enac che per la pista di Firenze indica come ottimale la lunghezza di 2400 metri.
A unirsi a Latrofa nella richiesta al governatore Rossi di intervenire in consiglio comunale per “spiegare, guardando i consiglieri negli occhi, lo sviluppo aeroportuale toscano”, sono i consiglieri Valeria Antoni (M5S) e Giovanni Garzella (FI-PDL).
Così l’ormai annosa questione del sistema aeroportuale toscano entra di nuovo nella sala Regia di Palazzo Gambacorti, perché dopo l’annuncio di Enac resta da capire come si muoveranno la Regione e il Sindaco. Questo infatti il senso del question time presentato ieri da Latrofa, che al Sindaco ha chiesto quali saranno i prossimi passi per difendere la prescrizione della variante al PIT, che per Peretola indica invece una pista di 2000 metri.
La prossima settimana, ha annunciato il sindaco Marco Filippeschi, “incontrerò il Presidente Rossi per capire quali azioni può mettere in campo la Regione a difesa delle previsioni del PIT. Spero che la posizione espressa da Rossi in difesa dei 2000 metri, dopo l’annuncio di Enac sia mantenuta fino in fondo”.
“Non va dato per scontato – ha proseguito – che Enac abbia l’ultima parola”. La speranza dunque per Filippeschi non è perduta, anche se ormai sembra che il sindaco di Pisa sia l’unico a mantenerla.
Le dichiarazioni di ieri di Riccardo Nencini, viceministro alle infrastrutture e ai trasporti, che ha definito “una straordinaria bischerata” la polemica fra Pisa e Firenze, lasciano poco spazio all’idea che quella di Enac sia una posizione da poter discutere.
“Non cambio opinione – ha dichiarato Nencini – Enac è l’ente italiano preposto alla sicurezza negli aeroporti. Sapevamo già che si sarebbe espressa per una pista di almeno 2400 metri. Ora Enac conferma che questo orientamento è legato alla sicurezza”.
Se nulla può l’amministrazione pisana sulle scelte urbanistiche e ambientali, “ciò su cui possiamo e dobbiamo intervenire è sull’equilibrio del sistema aeroportuale toscano”, chiude Filippeschi. E su questo, aggiunge, “non possiamo certo affidarci a una presunta garanzia data dal fatto che Corporación América è proprietaria di entrambe li scali”.