Un sopralluogo ieri ai cantieri per l’allungamento della pista dell’aeroporto Galilei e per il People Mover, con il presidente di Corporación America Italia Roberto Naldi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l’ad di SAT Gina Giani e il sindaco di Pisa Marco Filippeschi. A comunicare l’incontro lo stesso Naldi questa mattina ai microfoni di Punto Radio, dove è intervenuto alla trasmissione PrimoPiano rispondendo alle tante domande sullo sviluppo del sistema aeroportuale.
La notizia del sopralluogo è stata data in risposta alla questione dell’inquinamento acustico causato dal Galilei, che secondo i piani di SAT dovrà essere risolto attraverso due soluzioni: l’allungamento della pista e le procedure di decollo con un profilo di salta più ripido. Naldi ha dichiarato in merito alla pista che “per la prossima stagione sarà tutto pronto”, e che il cantiere è quindi in fase avanzata.
Lo conferma anche il sindaco Filippeschi: “Entrambi i cantieri procedono spediti. Abbiamo mostrato al presidente Rossi gli investimenti importanti che sono in corso e fatto il punto su quelli che verranno. L’allungamento della pista dovrebbe essere concludersi a marzo – aggiunge – una parte dei lavori è stata già fatta, proprio quella della pista, mentre devono essere terminate le opere accessorie, di illuminazione e della sicurezza”. Filippeschi definisce quello di ieri un “incontro positivo”, così come positivamente è stata valutata l’accelerazione sui lavori di ampliamento dell’aerostazione deliberati dal CdA di SAT la scorsa settimana”.
Per quanto riguarda le procedure di decollo il presidente di Corporación America Italia ha detto che “le società di Firenze e Pisa stanno lavorando per studiare delle procedure che consentano dei rapidi innalzamenti e delle virate che consentano sia in atterraggio che in decollo, voli meno rumorosi”. Oltre alle procedure già note quindi, Naldi ha parlato di tecnologie che “attraverso il controllo satellitare consentono rotte più puntuali e quindi minor rumore”.
La holding c’è già
E poi la lunghezza della pista di Peretola, il “no” ai 2.400 metri ribadito dalla politica, dalla pianificazione, dai soci pubblici e poi sconfessato con il via libera di Enac. Sul ruolo dell’ente regolatore, che in questa vicenda ha apertamente spalleggiato lo sviluppo dello scalo fiorentino, Naldi ha commentato: “Non ho visto niente di scandaloso, Enac ha fatto il suo lavoro, le sue valutazioni. Ha fatto delle previsioni su un certo volume di traffico all’interno di una certa integrazione. Ieri è stato approvato il piano nazionale che prevede il sistema integrato Pisa-Firenze, noi ci basiamo su quello”.
Stiamo sollecitando SAT a presentare richiesta per un 25% di contributo pubblico
Naldi ha preannunciato invece un cambio di rotta: “Stiamo sollecitando SAT a presentare richiesta per un 25% di contributo pubblico, perché le leggi europee lo consentono. Firenze è al di sotto dei 3 milioni di passeggeri: ha diritto ad avere il 50% di finanziamento pubblico, mentre Pisa è al di sotto dei 5 milioni e ha diritto quindi ad avere il 25% di finanziamento pubblico”. Un passaggio che non rappresenta alcun passo indietro per il presidente di Corporación: “Vogliamo che questi due aeroporti guardino al futuro, e gli investimenti si fanno anche con le leve finanziarie: qualcuno mi deve dire perché no”.
salve, faccio notare, seguendo da sempre traffico e connesse strutture dell’aeroporto di Pisa, che non è in atto alcun reale lavoro di allungamento pista, bensì la realizzazione di un raccordo nuovo di estremità tra le testate sud delle piste principale e secondarie in modo da semplificare e favorire nel rullaggio l’allineamento pre-decollo, in modo da sfruttare tutta la corsa disponibile sulla pista stessa : più che un apprezzabile contributo alla riduzione impatto acustico sui primi quartieri sottoposti nei decolli verso città, è considerabile un miglioramento della sicurezza in casi di particolari emergenze – seppur assai rare – (piantate motore e/o riduzioni potenza in corsa decollo); faccio notare altresì, che nella discrezione o prudenza di alcuni piloti, magari suggerite dalle condizioni contingenti di carico macchina, già accade che con manovra di inversione alcuni aeromobili aggiungano quegli stessi 150mt circa di anticipo sulla corsa, gli stessi che più facilmente saranno fruibili in allineamento a lavori conclusi, ma che con difficoltà porteranno apprezzabili sollievi acustici, specie con il susseguirsi di decolli in tipici periodi di traffico intenso