Fa discutere la manifestazione delle “sentinelle in piedi”, che ieri sono scese in piazza contro il ddl Scalfarotto anche a Pisa. Sul tema interviene anche il segretario provinciale del PD Francesco Nocchi, il cui partito ha atteso anni prima di promuovere un’iniziativa legislativa sulla materia, diviso al suo interno tra fronti più o meno aperti e per lungo tempo rimasto ostaggio della componente più cattolica. Con Matteo Renzi premier l’attesa è duplice: Renzi, che ha promosso il ddl Scalfarotto e lo sostiene, ha infatti dichiarato più volte che, chiusa la stagione delle riforme si passerà ai diritti civili, ma con quale impostazione ancora non è chiaro.
Il “no” all’omofobia è intanto un punto fermo, e anche Nocchi lo ribadisce, prendendo spunto dal Sinodo che si sta tenendo proprio in questi giorni: “Dispiace che, proprio mentre nelle stesse gerarchie della Chiesa Cattolica è in atto una riflessione, che non sappiamo quali esiti avrà, ma a cui guardiamo con profondo rispetto, sull’atteggiamento da tenere nei confronti di ciò che è cambiato in profondità, negli ultimi decenni, nel modo di concepire la vita delle famiglie, i temi della sessualità, le questioni legate alle differenze di genere e di orientamento sessuale, a Pisa come in molte altre città si siano tenute manifestazioni di intolleranza e di integralismo”, scrive.
“Il movimento delle “Sentinelle in piedi” – aggiunge – contesta il ddl Scalfarotto che, giustamente, definisce l’omofobia come un reato contro la libertà delle persone e contro il rispetto, che deve caratterizzare una società matura e civile, per tutti i diversi modi di vivere la propria vita, purché sia esclusa la violenza e la sopraffazione degli uni sugli altri”.
“Noi crediamo, al contrario, che il PD e questo governo debbano dare seguito, nei tempi più rapidi possibili – dice ancora Nocchi – resi ancora più urgenti dai troppi ritardi che l’Italia ha accumulato su questi temi nei confronti dell’insieme dei paesi più avanzati, di cui vogliamo che continui a far parte, all’approvazione di norme sulle unioni civili che consentano alle coppie omosessuali di accedere a tutti i diritti (dalla reciproca assistenza all’eredità, dall’accesso ai servizi alle possibilità di adozione) di cui godono le altre forme di convivenza”.
Per il segretario provinciale del PD è convinzione che “su questi temi la coscienza diffusa nella società sia ormai più avanzata di quella che si esprime nelle decisioni politiche, ma siamo anche convinti che uno stato democratico abbia il dovere di garantire diritti di questo tipo anche qualora si trattasse di tutelare delle minoranze”.
Mette quindi in relazione la manifestazione delle “Sentinelle in piedi” con la raccolta di firme contro la moschea: “Sono due facce, certo estremamente diverse, di una stessa medaglia, che ci preoccupa molto: il tentativo di una destra, ormai sempre più minoritaria, di darsi una forza assumendo come elemento di identità il rifiuto di chi si presenta, per qualsiasi motivo, come diverso. Chi manifesta in nome del proprio credo religioso ha dimenticato le parole di Papa Francesco che ha detto: “chi sono io per giudicare?””
E conclude dicendo: “Crediamo che nella nostra città ci siano, in tutte le forze politiche democratiche, fra gli uomini e le donne di ogni fede e di ogni estrazione culturale, nel mondo della cultura, le risorse per contrapporre a tutto questo la storia di Pisa nel secondo dopoguerra. Che è stata la storia di una città capace di integrare generazioni, provenienze, culture, mentalità diversissime, e che certamente vuole continuare ad esercitare questa capacità”.
Ma scusa, Ciccio Adinolfi è compagno di partito mio o tuo?
E l’Avvocato Toscano, una delle sentinelle in piedi, passa da un posto di dirigente a un altro (ieri mobilità, oggi teatro: un uomo dalle mille risorse) perché ce lo mettete voi o io?
No, così per capire
Sono in disaccordo con entrambe ma sentinelle e moschea sono questioni totalmente diverse.
Le sentinelle non urlano slogan contro nessuno. Manifestano un dissenso in modo che più democratico e pacifista non si può. Hanno il coraggio di esporsi a comportamenti violenti. Chi è democratico e chi no? Se fossero state loro a disturbare con violenza una manifestazione gay, c’è da immaginarsi le reazioni! Ma questa è la democrazia per chi pretende che i propri desideri diventino Legge per tutti.
Paola Pisani
Mi risulta che stiano radendo al suolo le chiese e i cristiani. Non vedo perché dovremmo permettere una moschea. Tanto più che questi luoghi che dovrebbero essere di culto “pacifico” (cosa che comunque l’islam non é evidentemente) si trasformano in centri di indottrinamento e reclutamento di psicopatici assassini. A l momento in cui i signori musulmani daranno prova di saper convivere civilmente ben vengano anche le moschee.