Dopo 44 anni passati al museo di San Matteo la Bibbia di Calci torna ad essere esposta nel suo luogo di origine, il museo della Certosa Monumentale del paese ai piedi dei monti pisani. Il prezioso documento è una Bibbia miniata in quattro volumi risalente al 1168 e nota agli studiosi come “Bibbia di Calci” perché custodita fin dal 1425 all’interno della struttura calcesana, dove era arrivata dal monastero benedettino della Gorgona.
Nel 1970, un anno dopo l’uscita definitiva dei monaci dal convento di Calci ed in attesa che la Certosa potesse essere aperta al pubblico, la Bibbia fu trasferita in deposito provvisorio al museo di San Matteo. Un deposito provvisorio che è durato per 44 anni, nonostante le iniziali problematiche legate alla sicurezza fossero venute meno. “Riportare la Bibbia in Certosa è stato un mio obiettivo fin dal momento in cui sono stata incaricata della direzione del museo” spiega la direttrice Severina Russo, “ma era indispensabile realizzare le vetrine per esporla in condizioni adeguate e la scarsezza delle risorse ministeriali insieme alla necessità di destinare il poco disponibile ad improcrastinabili interventi manutentivi, sembravano fare del progetto un sogno difficilmente realizzabile in tempi brevi”.
A rendere possibile l’operazione è stato il Rotary Club, che ha coinvolto il Laboratorio di Robotica Percettiva della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i cui esperti hanno affiancato alle vetrine un sistema multimediale che permetterà ai visitatori di sfogliare virtualmente i volumi e quindi “vedere” gran parte delle iniziali miniate che arricchiscono il codice, apprezzarne la qualità e la varietà e conoscerne la storia.