All’operazione Fondi Rustici si aggiunge un pezzo importante: è stato presentato il protocollo d’intesa tra Azienda Usl 5, Azienda Ospedaliera Pisana e Comune di Peccioli che punta ad attrarre il turismo sanitario nei 40 casolari distribuiti sui circa 900 ettari di terreno dell’ex tenuta Gaslini, in Valdera. L’obiettivo è quello di riuscire a portare nelle strutture ricettive acquistati dalla Belvedera spa – società partecipata dal Comune di Peccioli con una quota di azionariato diffuso – i turisti affetti da problemi sanitari cronici o da patologie importanti e a rischio di ricadute o peggioramenti improvvisi. Un protocollo che sarà applicato nell’ambito del progetto della Regione Toscana Gulliver Tuscany.
Prima di poter diventare residenze estive per malati facoltosi però, i rustici devono essere ristrutturati. Per farlo occorrono circa 50 milioni di euro, per metterli insieme la Belvedere spa – che ha acquistato le proprietà in questione nel 2004 – ha provato ad affidarsi ai piccoli risparmiatori del territorio, e ha conferito gli immobili ad una società di scopo costituita ad hoc, la Fondi Rustici, lanciando poi un’offerta pubblica di sottoscrizione.
Spero che la partita si possa giocare sul piano locale con un’operazione di finanza a km 0
La raccolta non sta andando come speravano i promotori del progetto. A meno di 10 giorni dal termine ultimo, fissato al 17 ottobre, mancano ancora tra i 2 e i 3 milioni di euro. Ad affermarlo è Renzo Macelloni, presidente di Belvedere e sindaco di Peccioli: “Credo e spero che la partita si possa giocare sul piano locale – spiega Macelloni – con un’operazione di finanza a km 0, ma dobbiamo arrivare almeno a 6/7 milioni di euro, ovvero il minimo necessario per essere quotati in Borsa”. “Siamo al rush finale – prosegue il primo cittadino di Peccioli – quello che manca potrebbe arrivare in extremis da qualche grosso investitore locale”.
Se così non fosse, Fondi Rustici ha pronto un piano B. “Ci sono alcuni grossi investitori non legati al territorio pronti ad intervenire” annuncia Macelloni, che mantiene il riserbo sull’identità degli imprenditori in questione, “l’eventualità ci dispiacerebbe, perché in questo caso il progetto potrebbe prendere una deriva diversa”.
Il riferimento è alle ricadute sull’economia locale ed allo sviluppo del territorio, sempre rivendicati come punti di forza dell’operazione. A fare gola ai grandi investitori infatti potrebbero essere i guadagni realizzabili con la vendita degli immobili, e in questo caso le ricadute sul territorio sarebbero tutte da verificare.