Con un lungo dibattito e due testi in discussione passati a larga maggioranza. Si chiede ora al Sindaco di procedere alle trascrizioni dei matrimoni gay, qualora arrivassero

Due mozioni, entrambe approvate dal consiglio comunale, sul riconoscimento dei diritti alle coppie di fatto e ai matrimoni tra persone dello stesso sesso contratte all’estero. La prima, presentata dalla consigliera Simonetta Ghezzani (SEL) a settembre, invita il sindaco a emanare un’apposita direttiva per disporre che il servizio anagrafe, lo stato civile ed elettorale del Comune di Pisa e, per esso, gli ufficiali di stato civile, provvedano a trascrivere in archivio gli atti di matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso.

La seconda mozione, presentata in aula dal PD, auspica l’accelerazione dell’iter per la “modifica del regolamento per il registro delle unioni civili” e invita il parlamento “a legiferare in tempi brevi una regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”. Il primo testo è passato con 15 voti a favore e 7 contrari: del PD, Del Corso, Bongiovanni, Del Torto, De Negri, insieme a Latrofa (NCD), Petrucci e Nerini (Noi Adesso Pis@); 16 voti a favore e 6 contrari è stato l’esito del testo del PD.

Due mozioni non contrapposte ma di certo originate con premesse e motivi diversi. Il dibattito sulla trascrizione dei matrimoni contratti all’estero in consiglio comunale ieri doveva partire dalla mozione di SEL, concordata con la maggioranza e con il PD, che però non ha resistito all’impulso di metterci il cappello e a meno di un’ora dalla discussione ha presentato un’altra mozione. Urgente, prima firmataria Patrizia Bongiovanni, pur non svuotando la questione, la seconda mozione ne ha cambiato la direzione, non chiedendo nessuna azione diretta del Comune sulla materia ma rimandandola al parlamento.

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