MENU

Un futuro pubblico per Fossabanda. Oltre cento le adesioni all’appello di Sinistra Per…

santa_croce_fossabanda

Un futuro pubblico per il complesso di Santa Croce in Fossabanda, garantito attraverso un accordo fra Comune di Pisa e ARDSU con la creazione di una residenza studentesca e una mensa.
È questo il senso dellappello promosso da Sinistra Per… , che ha già raccolto numerose firme illustri , con cui chiede che si giunga alla firma dell’accordo.
Fino ad oggi sono oltre cento le adesioni all’appello, fra cui spiccano quelle di Adriano Prosperi, Ugo Mattei, Docente di diritto internazionale, Eleonora Forenza, parlamentare europeo e Marco Furfaro, a cui si affiancano i nomi di numerosi docenti e ricercatori universitari, studenti e singoli cittadini.

L’APPELLO
Pubblico o Privato? Quale futuro per l’ex Convento di Santa Croce in Fossabanda?

Continuano a non esserci certezze sul futuro dell’ex convento: diventerà casa dello studente e mensa universitaria?
Da più di un anno l’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario e il Comune di Pisa sono in trattativa per la locazione dell’immobile di alto valore, non solo economico, ma soprattutto artistico e culturale.

In questi 12 mesi, però, circa 1500 studenti e studentesse sono rimasti fuori dalla casa dello studente, seppur idonei, sprofondati così nell’attesa di un posto alloggio che si rivela sempre più lunga.
Un altro anno accademico è iniziato, tuttavia la situazione non appare certo migliore. Le domande di borsa di studio aumentano, anche a causa di una crisi economica che non solo fa diminuire i redditi ma anche i diritti, visto che oggi ogni cosa sembra essere in vendita.
Eppure all’orizzonte c’è un immobile di alto valore storico-culturale, che deve essere tutelato, valorizzato e reso fruibile, aspetti tanto cari alla nostra Costituzione e al codice dei BB.CC. L’eventualità che immobile sia reso in affitto a dei privati, o peggio ancora acquistato a titolo definitivo, potrebbe portare a conseguenze non edificanti. Quali tutele per i cicli pittorici e le architetture trecentesche? Siamo sicuri che i vincoli pendenti riuscirebbero ad arginare ulteriori scempi; tanto di moda al giorno d’oggi?

La presenza del DSU, garantirebbe inoltre un accesso pubblico, permettendo alla collettività, pisana e non, di ammirare parte del patrimonio storico cittadino abbandonato da tanti troppi anni.
Un esito positivo della trattativa, con conseguente assegnazione all’ARDSU, vedrebbe non solo una nuova casa dello studente e una nuova mensa in un’area in estrema sofferenza, ma garantirebbe un accesso pubblico alla struttura, permettendo alla collettività, pisana e non, di poter ammirare parte del patrimonio storico cittadino abbandonato da tanti, troppi anni. Si è già percorsa la strada dei privati, e si è sempre dimostrata fallimentare, anche dal punto di vista della tutela storico-artistica. è evidente che in questo momento -in un momento in cui siamo di fronte ad un attacco generalizzato al sistema di welfare universale, attuato tramite una serie di provvedimenti che vanno a smantellare le tutele sindacali e giuridiche dei lavoratori, ad ampliare la flessibilità lavorativa secondo un modello aziendalistico che privilegia il privato a svantaggio del pubblico, a distruggere la scuola, l’università e il diritto allo studio, con tagli economici più o meno lineari- è più forte che mai l’esigenza che il pubblico riprenda il suo ruolo di centralità decisionale e concretezza reale nel processo di incisione sulle vite dei cittadini; ed è, tanto più, necessario che gli enti pubblici si coordinino fra di loro, attraverso percorsi aperti e partecipati, con l’unico e il solo obiettivo di rendersi garanti dei diritti dei cittadini, venendosi incontro reciprocamente rispetto alle mutue esigenze: un modello virtuoso, che mette al centro le esigenze e le condizioni materiali delle persone e si pone come elemento di tutela nei confronti del tessuto sociale più debole e attaccato del Paese.

Chiediamo quindi a questi Enti non solo di tutelare il bene in questione e i diritti fondamentali, ma anche di dare pratica concreta e corpo ai nostri principi costituzionali. Fossabanda deve andare agli studenti e alle studentesse: per la corretta interpretazione della funzione sociale della proprietà pubblica e della coesione fra gli enti pubblici stessi, per rispondere ad un bisogno reale di una fetta consistente della popolazione pisana, per ridare centralità ad un modello sociale che da troppo tempo viene smantellato e distrutto.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 28 ottobre 2014

Argomenti: Pisa, Scuola-Università, Sociale

Visto da: 623 persone

, , , , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.