Venerdì 14 è sciopero generale delle categorie pubbliche e private. Mobilitazione anche nei trasporti quindi, compreso quello aereo, nel settore sanitario e nei servizi pubblici.
Indetto dai sindacati di base, Confederazione dei comitati di base – Cobas, Unione sindacale italiana – Usi, Confederazione unitaria di base – Cub e dalle organizzazioni sindacali Adl Cobas, Unione sindacale italiana Usi-Ait e Slai Cobas, ha visto anche l’adesione dei metalmeccanici della Fiom-Cgil del centro nord, Toscana compresa, che sciopereranno per l’intera giornata o un turno. Si attende invece l’annunciato sciopero generale della CGIL, che non ha aderito alla mobilitazione dei Cobas e potrebbe lanciarlo per dicembre, dopo il direttivo nazionale del 12 novembre.
Lo sciopero è stato indetto contro le politiche del governo Renzi, in particolare il Jobs Act e la legge di stabilità e i tagli alla pubblica amministrazione. “Sono sei anni che hanno bloccato i contratti nazionali – scrivono i Cobas Pisa – e non c’è stato alcun sciopero della pubblica amministrazione contro queste decisioni che hanno determinato la perdita di migliaia di euro per noi tutti\e, ora Cgil Cisl Uil parlano timidamente di uno sciopero (tardivo) a Dicembre quando tutti sanno che a partire da metà mese scioperare è impossibile per quella legge antisciopero in vigore da quasi 25 anni dopo che gli stessi sindacati avevano sottoscritto codici di autoregolamentazione che hanno dato il via alla limitazione del diritto di sciopero trasformandolo in una arma spuntata”.
Invitano quindi ad “alzare la testa ora prima che sia troppo tardi lanciando un segnale forte di opposizione alle politiche del Governo che taglia salari, pensioni e servizi”.
Che la Cgil non partecipi alla giornata del 14 novembre non piace all’opposizione interna dello stesso sindacato, sia a livello nazionale che provinciale. I delegati Giusi Di Pietro e Federico Oliveri del Direttivo Provinciale CGIL Pisa per l’area “Il sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL”, chiedono infatti alla Camera del Lavoro di Pisa “di proclamare uno sciopero provinciale di 8 ore in tutte le categorie per venerdì 14 novembre, già giornata di sciopero sociale e di sciopero generale dei metalmeccanici Fiom del Centro-nord”.
“Riteniamo che la CGIL pisana debba dare continuità allo sciopero provinciale di 4 ore – scrivono – proclamato lo scorso 17 ottobre, ed alla manifestazione nazionale del 25 ottobre, contribuendo così alla costruzione dell’imminente sciopero generale nazionale. Nella nostra città e nella nostra provincia sono sempre più numerose le realtà dove i lavoratori lottano per la salvaguardia del posto e per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro, contro il ricatto del licenziamento e della riduzione dei salari. La CGIL deve essere vicina a questi lavoratori, oltre che con il lavoro politico-sindacale quotidiano, con la mobilitazione”.
Spiegano quindi le ragioni dello sciopero: “Le motivazioni della protesta permangono e si aggravano di giorno in giorno. Il governo Renzi procede spedito col Jobs Act, su cui probabilmente metterà la fiducia anche alla Camera. La Legge di stabilità mantiene tutti i suoi contenuti recessivi e antipopolari, dai tagli agli enti locali che si tradurranno in una ulteriore spesa per i cittadini o in un taglio dei servizi, ai tagli allo stato sociale, alle norme in materia di TFR. Lo “Sblocca Italia” appena approvato prevede la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, la privatizzazione dei servizi locali tra cui l’acqua, e la deregolamentazione in materia di nuove costruzioni. Questi provvedimenti non affrontano i veri problemi del nostro paese: la creazione di nuovi posti di lavoro di qualità e il contrasto alle crescenti diseguaglianze sociali”.
“Per queste ragioni – concludono – chiediamo con forza di indire uno sciopero generale provinciale a Pisa per il prossimo 14 novembre. Noi comunque saremo in piazza, quel giorno, per respingere l’attacco che il governo Renzi sta portando avanti in modo autoritario al mondo del lavoro, della formazione, dei servizi pubblici e alla democrazia nel nostro paese.
Alla mobilitazione del 14 novembre infine ha aderito anche il Municipio dei Beni Comuni: “Questo sciopero sociale, convocato in tutte le città del nostro Paese vuole essere un ulteriore passo, per ricostruire la possibilità di una comune capacità di agire interrogandosi sulle pratiche di lotta e di conflitto”.