Il presidente della commissione ha chiesto agli uffici un parere sulla possibilità di segretare il percorso, in toto o in alcune sue parti. Venerdì verranno ascoltati il segretario generale e il vicesegretario su questo punto
È partito lo scorso lunedì 10 novembre il percorso nella prima commissione di controllo e garanzia sull’affaire Stallette. Un percorso scelto dalla maggioranza che in consiglio comunale ha votato per questa opzione invece di avviare una commissione di indagine, come chiesto dai gruppi di opposizione.
Un percorso che però rischia di non essere pubblico perché il presidente della commissione Giovanni Garzella, supportato dalla maggioranza, ha chiesto un parere agli uffici sull’eventualità di segretare tutto l’iter, o almeno, “le parti che rischiano di violare il segreto professionale dei dirigenti”. Proprio nello stesso giorno l’assessore Andrea Serfogli ha scritto al responsabile unico del procedimento, il dirigente Michele Aiello e ad altri uffici, per chiedere che la relazione chiesta da settimane venga messa a disposizione dei consiglieri che l’hanno richiesta, e che dovranno attenersi a un obbligo di riservatezza.
“Qualora si ravvisi la necessità – scrive Serfogli – per particolari contenuti e profili di responsabilità che ne emergono in relazione anche alle procedure concorsuali nonché per la presenza di dati sensibili che sussistono ragioni per non dare corso all’accesso, occorre precisare in maniera circostanziale i motivi e procedere alla sua secretazione, con specifico provvedimenti”.
Il tutto mentre ancora non sono stati consegnati i lavori alla ditta che dovrà sostituire Rota, difatti Serfogli domanda se sia stato acquisito il parere dell’Avvocatura Civica e dell’ufficio gare, se è stato completato il progetto esecutivo di variante, se questo è stato validato, se è stato nominato il collaudatore in corso d’opera e “se si ritenga opportuno cambiare il direttore dei lavori alla luce di quanto accaduto”.
Domani, venerdì 14 novembre, la prima commissione sentirà i pareri del segretario generale Angela Nobile, del vicesegretario, l’avvocato Pietro Pescatore, e del presidente del consiglio comunale Ranieri Del Torto, proprio in merito alla possibilità di segretare il percorso. Un’eventualità che stride fortemente con la richiesta di “massima trasparenza” avanzata da tutti i gruppi consiliari, compreso quello di Forza Italia che proprio insieme alle minoranze qualche settimana fa chiedeva il pieno accesso agli atti.
“Ho richiesto un parere come presidente di una commissione, non come esponente di Forza Italia – specifica Garzella – la massima trasparenza sugli atti non equivale alla violazione del segreto d’ufficio. Ho perplessità sul fatto che si possa rendere pubblico tutto ciò che può emergere da questo percorso. Non è una questione politica, vediamo cosa ci diranno i tecnici. Tutti vogliamo la trasparenza ma dobbiamo sapere se ci sono cose che non dobbiamo rendere pubbliche”.
La possibilità di segretare il percorso è stata accolta dal PD tramite la consigliera Patrizia Bongiovanni, e parzialmente accolta anche da SEL. Oltre al segreto d’ufficio, alla base di questa richiesta ci sarebbe anche la volontà di non influenzare le procedure di assegnazione dei lavori alla seconda in gara. A dire di no a questa ipotesi il gruppo del Movimento 5 Stelle: “Ci batteremo perché non accada”, dice la consigliera Elisabetta Zuccaro. “Si è scelto un altro percorso rispetto alla commissione di indagine e poi si prova a segretarlo, è un po’ ipocrita”. Analoga la posizione di Una città in Comune-Rifondazione Comunista: “Siamo contrari, abbiamo visto la maggioranza scegliere percorsi ordinari proprio per non volerli svuotare di funzionalità, poi si procede a una cosa estremamente straordinaria, come la secretazione di un percorso”, dice Marco Ricci.
Intanto la seduta di lunedì in qualche modo ha anticipato i tempi. Sul sito del Comune infatti, diversamente da quanto accade con le sedute di tutte le commissioni, non è stato pubblicato l’audio della prima commissione. “Problemi tecnici all’apparato di registrazione” si legge, ma Garzella spiega che a causa di un aspro diverbio fra commissari è stato chiesto di eliminare alcune parti dalla registrazione, motivo per cui l’intera seduta non è stata pubblicata.