C’è sgomento e indignazione nel mondo della sanità pubblica per quanto annunciato dai Carabinieri dei Nas che hanno arrestato complessivamente 12 pediatri nell’ambito dell’operazione denominata “medici low cost”. Un’inchiesta che ha fatto emergere un sistema di promozione e prescrizione di latte artificiale anche a madri che non ne avevano affatto bisogno, dietro cui ci sarebbe una rete di corruzione fra informatori aziendali e pediatri consenzienti.
Intanto l’azienda Usl 5 comunica i nomi dei pediatri nominati in sostituzione dei colleghi coinvolti nell’inchiesta relativa al latte in polvere.
I medici sostituti
La dr.ssa Francesca Pagni sostituisce il dr. Luca Burchi a Volterra; la dr.ssa Sara Merlini sostituisce il dr. Eros Panizzi a Peccioli; la dr.ssa Alessia Baroni sostituisce il dr. Marco Granchi a Ponsacco ed il dr. Fabio Moretti a Pontedera; la dr.ssa Carlotta Natali sostituisce il dr. Roberto Rossi a Capannoli; la dr.ssa Francesca Zingoni sostituisce il dr. Carlo Ghionzoli a Cascina; la dr.ssa Ilaria Mantellassi sostituisce il dr. Maurizio Petri sempre a Cascina. I sostituti svolgeranno gli ambulatori nelle stesse sedi, negli stessi orari e manterranno lo stesso numero di telefono per le reperibilità già a disposizione degli assistiti.
“Gli arresti dei pediatri che avrebbero ricevuto benefit pilotando le madri all’acquisto di latte artificiale di certe ditte, così come le accuse rivolte ad alcuni cardiologi di ricevere anch’essi doni e favori in cambio di determinati dispositivi medici, al di là degli sviluppi giudiziari, che ci auguriamo siano tempestivi, rivelano un quadro di comportamenti inaccettabili e denunciano un costume civile e morale che deve essere censurato, contrastato e cambiato”. Così il presidente Enrico Rossi interviene sulla vicenda.
“Ci aspettiamo – prosegue Rossi – che ognuno faccia la sua parte: i direttori generali delle Asl prendendo provvedimenti adeguati, e altrettanto ci aspettiamo anche da parte degli ordini professionali. I cittadini, soprattutto la parte più debole e sofferente e i giovani, aspettano provvedimenti adeguati, proporzionati e in tempi brevi. Senza dover necessariamente aspettare gli esiti dei procedimenti giudiziari. In conclusione, da queste vicende emerge un quadro sconfortante, ma proprio per questo, senza scadere nel giustizialismo e nel moralismo, chiedo che vengano assunti
provvedimenti amministrativi e precise sanzioni basate sul rispetto della legge e sui poteri attribuiti alla pubblica amministrazione”.
Anche l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni fa sentire la sua voce: “Sarà la magistratura a occuparsi della vicenda giudiziaria che vede coinvolti pediatri toscani. Noi diamo la nostra piena collaborazione e seguiamo con grande attenzione lo sviluppo delle indagini. Per quanto ci riguarda, avvieremo indagini interne per verificare i comportamenti organizzativi. Siamo molto dispiaciuti, perché vicende come questa, se confermate, rischiano di vanificare il grande lavoro fatto negli anni dalla Regione Toscana per promuovere l’allattamento al seno. La Toscana ha posto l’allattamento materno tra le proprie strategie prioritarie e vuole continuare a
sostenerlo. Rinnovo dunque l’invito a tutte le mamme ad allattare al seno i propri bambini”.
La Regione Toscana per l’allattamento materno
Marroni ricorda anche quanto ha fatto la Regione per promuovere l’allattamento al seno: progetti speciali, la creazione della rete toscana di “Ospedali Amici dei Bambini”, l’approvazione di una delibera per bandire da tutti i punti nascita i campioni di latte artificiale regalati dalle ditte, la costituzione di un Osservatorio regionale dedicato proprio al coordinamento e alla promozione dell’allattamento al seno nei punti nascita e nel territorio della Toscana.
Tra le iniziative messe in campo dalla Regione, la distribuzione alle neomamme in tutti i punti nascita di una valigetta che contiene un cd con ninnenanne e musica adatta ai piccolissimi, l’opuscolo “Naturalmente mamma”, con tutti i consigli pratici su come avviare e proseguire l’allattamento al seno, un body di cotone con il disegno di come mettere a dormire il neonato per una “nanna sicura”, depliant informativi per il corretto utilizzo dei servizi. I testi sono tradotti nelle lingue più rappresentate in Toscana: cinese, albanese, inglese, francese, spagnolo, arabo e rumeno.
“Anche questa delle valigette – commenta l’assessore – è un’iniziativa che testimonia la grande attenzione e sensibilità che la Toscana ha sempre avuto verso il tema della nascita. Quanto all’allattamento, sono tanti gli studi che hanno dimostrato che per i bambini nutriti con latte materno diminuisce la possibilità di contrarre malattie come diabete giovanile e obesità . Vantaggi che si traducono inevitabilmente anche in un risparmio enorme per la sanità pubblica e la società intera. In Toscana vogliamo dare questa opportunità di salute al maggior numero di bambini possibile,
garantendo qualità e sicurezza. Per questo da oltre 40 anni abbiamo in Toscana la Banca del latte, che fornisce latte materno alle mamme che non possono allattare”.
Sarebbe utile estendere le indagini a ritroso: negli ultimi 50 anni, anzi tra i 50 e i 40 anni fa, si prescrivevano latti artificiali in maniera standard, mi ricordo.
“Ci aspettiamo che ognuno faccia la sua parte: i direttori generali delle Asl prendendo provvedimenti adeguati, … ” E se non prendono “provvedimenti adeguati” li sostituirà? A me pare che il tenore di questi annunci hanno uno sfondo elettorale.