Un presidio e un’assemblea del personale davanti alla sede della Provincia di Pisa, giovedì 18 dicembre. Sulla vicenda interviene anche Francesco Nocchi, segretario provinciale del PD
Un presidio e un’assemblea del personale davanti alla sede della Provincia di Pisa, in piazza Vittorio. A convocarli domani, giovedì 18 dicembre alle 10.30, Cgil, Cisl, Uil e R.S.U. Aziendali di fronte al rischio di perdere il posto di lavoro per 250 dipendenti dell’amministrazione provinciale.
I rappresentanti dei lavoratori esprimono preoccupazione per l’emendamento proposto dal governo e approvato dalla V commissione del Senato lo scorso sabato 13 dicembre – che prevede la riduzione del 50% della dotazione organica delle Province. A cui si aggiunge, spiegano i sindacati “la possibilità per gli enti di deliberare una riduzione anche maggiore”.
470 sono i dipendenti dell’amministrazione provinciale, a cui si aggiungono uscieri, addetti alle pulizie e dei centri per l’impiego. “Almeno il 50% di questi – spiegano i segretari territoriali Marco Menicucci (Cgil funzione pubblica), Cinzia Ferrante (Cisl funzione pubblica) e Edoardo Cardinotti (Uil Fpl) – se diamo ragione a questo emendamento sarà in esubero e dovrà essere ricollocato negli enti che hanno disponibilità ad assumere”.
Già, ma quali?, si chiedono.
“La legge di Stabilità – proseguono – prevede una riduzione dei trasferimenti statali verso le regioni e i comuni. Dunque? Il personale non ricollocato potrà essere messo in mobilità – denunciano i sindacati – con l’80% dello stipendio per due anni. E poi licenziato. L’emendamento presentato dal Governo non affronta, peraltro, il nodo del riordino istituzionale e di fatto cancella la riforma Del Rio”.
A rischio dunque non sono solo i lavoratori, ma anche i servizi: scuole, strade e viabilità, difesa del suolo, ambiente e forestazione, assieme ai Centri per l’impiego, formazione professionale.
“E chi gestirà – chiedono infine – la cultura e il turismo e in particolare i servizi relativi ai musei, alle biblioteche e ai teatri provinciali?”.
Sulla vicenda interviene anche il segretario provinciale del PD Francesco Nocchi: “Siamo preoccupati per la Provincia di Pisa dopo la riforma Delrio. Le scelte nella Legge di Stabilità rischiano di fare fallire una riforma, tra l’altro affrettata, ancora oggi incompiuta. Senza risorse la riforma non si potrà fare”.
“Non servono né un ente che non sia in grado di esercitare le funzioni fondamentali, né un personale demotivato e spaventato da un percorso tutto al buio. Questa situazione è inaccettabile”, scrive.
“Serve un rimedio partendo da una forte riduzione dei tagli, che negli ultimi quattro anni hanno dimezzato il bilancio dell’ente e messi a repentaglio i servizi ai cittadini. Crediamo fortemente che dai territori possa venire un contributo positivo nel ridisegno istituzionale di questo paese per aprire una nuova stagione politico-istituzionale locale”.
“I sindaci eletti nel Consiglio provinciale – aggiunge – (nello spirito della riforma Delrio) non possono fare alcuna scelta gestionale, diventando meri liquidatori dell’ente. Il tema del futuro del personale poi non può essere disgiunto da quello delle funzioni del nuovo ente e quelle che dovranno invece essere delegate ad altri. Anche su questo punto manca ogni certezza sia da parte delle Regioni che dello Stato, perché i tagli della finanziaria riguarderanno anche gli enti che dovrebbero assumersi le nuove funzioni e del personale collegato, senza certezze rispetto alle entrate”.
“Occorre dare rapidamente risposte – conclude – al disagio e alla giusta preoccupazione che i dipendenti della provincia stanno manifestando con le organizzazioni sindacali.