La cassa integrazione per il 2014, salvo inadempienze o imprevisti, arriverà. Questo l’esito importante a tutela dei lavoratori dei Cantieri di Pisa, di un incontro con il Ministero del Lavoro che si è tenuto nella giornata di martedì 16 dicembre, concluso con un accordo firmato tra un delegato del liquidatore del gruppo Baglietto e i sindacati.
Lo comunica la Cgil di Pisa, che spiega il “salvataggio” degli ammortizzatori sociali con un cambio della causale nella domanda per la cassa integrazione: da ristrutturazione aziendale a “stato di crisi”. La ristrutturazione aziendale infatti avrebbe dovuto completarsi in base all’accordo sottoscritto al Ministero lo scorso 21 gennaio, un accordo che prevedeva investimenti e rilancio dell’attività produttiva. Non essendosi concretizzato, l’unico modo per garantire ai lavoratori una forma di reddito è stato appunto quello di cambiare la causale nella domanda.
“L’impegno preso e sottoscritto dall’azienda ci fa pensare che a questo punto non dovrebbero esserci ostacoli all’emanazione del decreto e alla successiva liquidazione dell’indennità”, ha detto il segretario provinciale della Cgil Gianfranco Francese, “la cassa integrazione per stato di crisi ha una durata massima di 12 mesi, per cui dovrebbe coprire tutto il 2014 e in qualche modo sanare questi mesi di assenza totale di tutele per i lavoratori”.
Intanto, sul fronte della procedura per la cessione del ramo d’azienda, dopo che lo scorso 24 novembre il giudice delegato ha chiesto ai commissari di valutare nuovamente l’offerta pervenuta dalla MV Yachting, si attendono ora i passaggi formali. Il primo dei quali sarà il versamento del 10% dell’importo per l’acquisizione dei Cantieri, pari a 640.000 euro, che MV Yachting dovrà effettuare entro la settimana.
Una volta fatto, si dovrà procedere al rogito formale entro il 31 gennaio prossimo. Ma nelle more di questo passaggio, i sindacati di Pisa e Varazze hanno firmato un ulteriore accordo per chiedere alle regioni Toscana e Liguria di attivare il percorso per la cassa integrazione in deroga per il 2015, in modo da non lasciare scoperti i redditi dei lavoratori.