Al Teatro Verdi
mercoledì 21 gennaio 2015 ore 21
Balletto di Milano
Direttore Artistico Carlo Pesta
LO SCHIACCIANOCI
balletto fantastico in due atti di P. I. Ciaikovskij
da un’idea di Carlo Pesta e liberamente ispirato al racconto di E.T.A Hoffmann
coreografia Federico Veratti
ideazione scenica Marco Pesta
personaggi e interpreti:
Drosselmeyer Alessandro Orlando
Clara Martina Bezzi
Principe Federico Mella
Fritz Federico Veratti
Due bambini Carmen Froncillo e Alessio Pirrone
Genitori Giulia Simontacchi e Simone Maier
Re dei Topi Alessandro Torrielli
Danza araba Alessia Campidori e Simone Maier
Danza spagnola Giulia Simontacchi e Mirko Casilli
Danza russa Angelica Gismondo e Alessandro Torrielli
Danza cinese Giulia Montesello e Federico Veratti
e con Giordana Roberto, Guya Strada, Irene Tomassetti,Giuliano De Luca, Marco Luzi, Simone Zannini
Nel ruolo dei bambini partecipano alcuni allievi del corso di perfezionamento del Centro Studi Coreografici di Milano e Ashkenazy BalletCenter di Caslano
Uno Schiaccianoci frizzante, giovane e con un’ambientazione onirica quello che il Balletto di Milano porterà nel nostro teatro, in una nuova versione firmata dal giovane e talentuoso coreografo Federico Veratti. Un grande classico rivisitato in chiave moderna, rispettoso della storia originale, in uno stile ricco di freschezza e di spunti interessanti, che alterna virtuosismi classici soavi a brillanti canoni contemporanei, per trasportarci nel magico e meraviglioso mondo di una favola intramontabile. Per rendere ancora più spumeggiante la scena, un’impianto di forte impatto visivo: si passa dal salone elegante, il cui elemento di maggior spicco è l’albero sfavillante di addobbi, all’argentea ambientazione del quadro delle nevi, al mondo fantasioso e fiabesco del secondo atto. Il tutto arricchito dai preziosi costumi: eleganti abiti in seta e frac anni ’20 dai toni pastello, romantici tutù bianchi e argento per l’incantevole danza dei fiocchi di neve e una vera esplosione di colori vivaci per il valzer dei fiori. Via i manierismi e le polverose messe in scena ed ecco un allestimento colorato quasi fosse un fumetto e una coreografia vivace nella quale la figura di Drosselmeyer, misteriosa ed eccentrica, conduce l’intera vicenda.