Ammontano a quasi 12 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione Toscana in favore della scuola per finanziare i progetti educativi zonali (PEZ). Nella giornata di martedì 12 gennaio la giunta toscana ha infatti deliberato un ulteriore stanziamento di 3,2 milioni di euro che si aggiungono agli 8,6 milioni già deliberati.
Attraverso i PEZ per le scuole dell’infanzia (uno per ciascuna delle 35 zone educative in cui è divisa, scolasticamente parlando, la Toscana), vengono assegnati contributi alle famiglie per affrontare i costi dei servizi, vengono sostenuti bambini con bisogni educativi speciali, è possibile ampliare l’orario di funzionamento dei servizi comunali nonché aiutare la formazione di educatori e insegnanti.
Nell’età scolare (3-18 anni) i PEZ promuovono, fra l’altro, l’inclusione scolastica degli alunni disabili e degli stranieri, contrastano il disagio scolastico, consentono soggiorni estivi e attività extrascolastiche.
L’incremento dei fondi, deliberato dalla giunta toscana, ha commentato l’assessore all’Istruzione Emmanuele Bobbio, “riporta lo stanziamento ai livelli degli anni precedenti”.
Degli 11,8 milioni di euro complessivi a Pisa sono destinati 1,309 milioni, mentre a Firenze vanno oltre 3 milioni di euro, 1,158 milioni ad Arezzo, 1,257 a Lucca, 984mila euro a Livorno, 683mila a Grosseto, quasi 607mila a Massa-Carrara, 896 mila a Prato, 970mila a Pistoia e 881mila a Siena.
Dei 3,2 milioni di euro stanziati ieri, 914 mila euro delle risorse aggiuntive vanno ai progetti educativi zonali per l’infanzia aggiungendosi agli altri 6,4 milioni già stanziati a giugno per un totale complessivo di circa 7,35 milioni di euro.
I restanti 2,3 milioni del nuovo stanziamento si indirizzano verso i PEZ relativi all’età scolare, cioè alla fascia che arriva fino alle scuole secondarie di secondo grado (per le quali a giugno, era già stato deliberato uno stanziamento di 2,2 milioni: con un totale, dunque, che arriva a 4 milioni e mezzo di euro).
“Con questi soldi – ha commentato il presidente Enrico Rossi -facciamo la nostra parte per contrastare la dispersione scolastica e per aumentare l’integrazione, sosteniamo i Comuni nel finanziare i servizi, diamo una mano alle famiglie per pagare rette e tariffe, aiutiamo gli educatori nella loro formazione”.