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Dario Danti si dimette: “La privatizzazione degli aeroporti il punto di rottura”

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Nel giorno dell’assemblea dei soci di Sat, dove si deciderà la fusione tra Sat e Adf, l’assessore di Sinistra Ecologia e Libertà annuncia le sue dimissioni: “Il quadro politico nazionale e regionale rischia di mandare in frantumi il centro sinistra. Faccio un passo indietro”


La lettera di dimissioni è praticamente pronta, in mattinata Dario Danti la invierà al sindaco Marco Filippeschi. A venti mesi esatti dalla sua nomina di assessore alla cultura, Dario Danti decide di interrompere qui la sua esperienza nella giunta di centro sinista alla guida di Pisa. I motivi? La privatizzazione del sistema aeroportuale pisano e toscano, l’impossibilità di cambiare rotta su questa vicenda, l’irrigidimento di un metodo politico, quello renziano, che nei mesi ha escluso e messo all’angolo Sinistra Ecologia e Libertà, il partito di Danti.

Sugli aeroporti e sulla vicenda di un quadro politico regionale e nazionale che rischia di mandare in frantumi il centro sinistra ho fatto una scelta di coerenza

Siamo contrari alla privatizzazione del sistema aeroportuale, alla scelta di destinare 150 milioni di euro di soldi pubblici per devastare la piana fiorentina e alla pista di 2400m per Peretola, contraria a tutti gli strumenti regionali”, dichiara Danti. “Sono scelte che non abbiamo mai condiviso, né a Prato, né a Firenze, a Pisa o a Roma. Se a questo aggiungiamo che Enrico Rossi che non ci ha neanche citato nella conferenza stampa di investitura del suo secondo mandato e che da mesi rifiuta il confronto con SEL, per me si tratta di prendere le distanze e fermarmi”.

“Sono consapevole – dice ancora – che si tratta di una scelta politica che non può non avere ripercussioni sul sistema locale. Ma sugli aeroporti e sulla vicenda di un quadro politico regionale e nazionale che rischia di mandare in frantumi il centro sinistra ho fatto una scelta di coerenza. Filippeschi ha tutta la mia stima, e non esito a rivendicare un percorso politico locale fatto insieme. Riconosco al Sindaco un ruolo importantissimo in tutte le fasi di questa vicenda, quella degli aeroporti, che abbiamo subito fino in fondo. Ha fatto un percorso coerente, ma è evidente che rispetto alle priorità del paese – l’assetto idrogeologico, il trasporto pubblico locale, il potenziamento della rete ferroviaria – non ci sono realismi che tengano. C’è stata un’altra scelta, quella dei 150 milioni per un’opera insostenibile”.

Danti attacca non solo il merito ma anche il metodo con cui sono state portate avanti queste scelte: “La modalità renziana per cui non si fanno riunioni, non si discute, non c’è rispetto degli atti di programmazione, ma arriva la lettera del ministro e cambia le carte in tavola, ecco la trovo una mondalità bonapartista e cesarista di gestire la cosa pubblica. È evidente che l’ordine del giorno votato l’11 dicembre e la discussione di giovedì in consiglio comunale stavano dentro un percorso di richiesta di garanzie da un lato, ma si inserivano anche in una coerenza di processo politico che poteva anche verificare cose diverse, cosa che non è accaduta”.

Il partito si riunirà nei prossimi giorni per decidere se uscire o meno dalla maggioranza

Rispetto all’uscita di SEL dalla maggioranza, Danti si rimette al suo partito: “Io mi sono dimesso da assessore, il partito si riunirà nei prossimi giorni e deciderà se uscire dalla maggioranza o meno. Io ho fatto una scelta sulla giunta, credo che nella vita ci siano dei momenti in cui al di là di un lavoro amministrativo, ci sono anche delle scelte di fondo, degli snodi di vita e di coerenza politica. In particolare per uno come me convinto del centro sinistra già da quando eravamo all’opposizione, che ho fatto un percorso di avvicinamento e ho cercato di portarlo avanti, vedere dei macigni su questo percorso significa una sola: impossibile proseguire.

Nessun passo indietro sembra possibile: “Parlo un linguaggio solo, non ho mai minacciato dimissioni per poi ritirarle. Se ho preso questa decisione è perché l’ho ponderata, meditata, e mi costa anche sul piano personale. Ma ripeto, la vicenda degli aeroporti è una cartina di tornasole delle modalità che il governo adotta a livello nazionale e locale, un governo che “fa” le privatizzazioni e modalità che la dicono lunga su un’idea di futuro delle relazioni politiche.

Le sue dimissioni arrivano proprio nel giorno in cui una decina di militanti di SEL hanno scritto una lettera aperta in cui chiedono al partito di valutare attentamente la permanenza o meno in maggioranza. Danti risponde: “A questo giro sono stati più moderati di me”.

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Pubblicato il: 10 febbraio 2015

Argomenti: Pisa, Politica

Visto da: 2387 persone

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Una risposta a: Dario Danti si dimette: “La privatizzazione degli aeroporti il punto di rottura”

  1. avatar nemopropheta scrive:

    Grande Danti !
    Vai Mareeottee c’è un posto libbero. Una buona parolina dal buon deejay e vai mo!

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