Zavanella ha scelto di concentrarsi sul suo incarico di presidente della CTT nord, in un momento particolarmente delicato del trasporto pubblico. Al suo posto è candidato Matteo Giusti, già vicepresidente della CNA provinciale
Andrea Zavanella si è dimesso dalla carica di Presidente Provinciale CNA. A prendere il suo posto potrebbe essere Matteo Giusti. 44 anni appena compiuti, ha frequentato la facoltà di Scienza Politiche a Pisa, dopo aver conseguito il diploma di maturità al Liceo Scientifico di Pontedera. Sposato, imprenditore. vive a Peccioli e porta avanti l’impresa di famiglia, la Cobesco (che oggi ha 30 dipendenti) aperta dagli anni ‘70 che si occupa di costruzioni stradali, urbanizzazioni. Dal 2002 al 2008 ha diretto il Consorzio Sviluppo Valdera e attualmente è vicepresidente della CNA provinciale di Pisa.
Lo ha comunicato martedì 17 febbraio, in un clima sereno all’interno dell’associazione degli artigiani, la più grande per la categoria con 5 sedi, 50 dipendenti e quasi 4000 imprenditori iscritti, cui sono da aggiungere quasi altrettanti pensionati.
Andrea Zavanella, attuale presidente di CTT nord, ha spiegato le sue dimissioni con l’impossibilità di condurre entrambi gli incarichi. “Dopo un percorso da dirigente all’interno di CNA che ormai dura da 10 anni 4 da vice e 6 da presidente”, ha ricordato “e la mia nomina al CTT in un momento che mai è stato più delicato per la vita della storica concessionaria del trasporto pubblico nei nostri territori”, ha deciso di concentrarsi su questo versante.
“CNA per me e per altri (come testimoniano gli importanti incarichi di Andrea di Benedetto, di Valter Tamburini, della nostra presenza negli organi della Camera di Commercio, ed altri incarichi ancora attribuiti a esponenti del nostro mondo) – ha aggiunto – confermano che è una formidabile palestra e scuola di vita. Mi auguro che la preziosa esperienza fatta in questi 10 anni possa essere proficua ed utile anche nei nuovi scenari in cui mi dovrò misurare e confermo che rimarrò e mi sentirò sempre della CNA”.
Il percorso congressuale Nel corso della direzione del 17 febbraio è stato stabilito il percorso congressuale per l’elezione del nuovo presidente che si concluderà con l’assemblea elettiva del 20 marzo. Il giorno successivo il sabato 21 marzo al mattino, è prevista la presentazione ufficiale del nuovo presidente nel salone della Camera di Commercio con la partecipazione del segretario nazionale CNA Sergio Silvestrini.
La candidatura di Matteo GiustiA Matteo Giusti, il cui nome per la successione circolava già da tempo negli ambienti imprenditoriali, oltre a confermare la sua candidatura già peraltro sottoscritta da molti delegati dell’assemblea provinciale CNA che eleggerà il 20 marzo il nuovo presidente, è toccato il compito di tracciare l’orizzonte del ‘cosa fare’ e su quali temi ha intenzione di impegnare la CNA nei prossimi anni.
Di seguito le proposte che il candidato alla presidenza della CNA di Pisa, Matteo Giusti, formulerà in vista del congresso.
Legalità e controlli a partire dai disonesti e da quelli veramente irregolari che fanno concorrenza sleale agli altri e non da coloro (come avviene oggi) che sono la maggior parte, che in buona fede, per imprevedibilità delle interpretazioni e dei criteri applicativi, hanno commesso piccoli errori formali ma sanzionati e perseguiti senza pietà. Il criterio è chiaro: fare cassa per lo stato.
Ma lo stato incassa se gli onesti sono in condizione di sopravvivere e di pagare il giusto livello di tasse, altrimenti si va verso un baratro.
Altro tema il lavoro: mantenere buona e sana occupazione, le professionalità.
La parte delle commesse pubbliche, dei lavori pubblici e dei servizi è decisiva. Occorre più apertura e condizioni di accesso al mercato degli appalti per opere pubbliche e manutenzioni, servizi realmente aperto alle pmi. Poca trasparenza, norme poco amiche e miopia politica penalizzano un mondo che è invece prezioso per far girare bene l’economia di un territorio come il nostro. Le amministrazioni locali possono e devono utilizzare in maniera trasparente le procedure e i meccanismi previsti nel Codice degli Appalti con particolare riferimento alle metodologie di selezione delle aziende privilegiando le gare ad invito, utilizzando tutte le semplificazioni previste per le gare sotto soglia, evitando quanto più possibile l’aggiudicazione al massimo ribasso a favore del meccanismo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, favorendo, in caso di global services, le forme aggregative fra pmi locali. D’altra parte la riforma in corso del Codice degli Appalti ci pare offra importanti spunti e novità nel senso da noi indicato. Sul fronte delle opere pubbliche abbiamo la volontà di mettere in campo risorse professionali e tecniche per supportare la pianificazione e la definizione di operazioni complesse come Project Financing, Global Service, gestione di investimenti complessi per la costruzione di opere di pubblica utilità come cimiteri, scuole, comprese della successiva fase di gestione con le varie modalità previste dalle normative vigenti (con i nuovi contratti di disponibilità o in concessione, affitto etc).
Far crescere le imprese con azioni di informazione e formazione continua e c servizi a valore aggiunto, oltre a quelli già erogati dalle nostre società, grazie alla riorganizzazione già avviata della CNA, con consulenze qualificate per le molte materie specifiche che impattano sulla vita delle imprese, con efficienza è quella che sta facendo CNA Pisa e occorre insistere su questa strada con intenzione di miglioramento continuo e di continua evoluzione.
Un’occasione importante sono le agenzie per le imprese che possono creare un rapporto nuovo e più snello fra istituzioni e mondo economico. Anche perché occorre un nuovo equilibrio fra rappresentanza delle categorie economiche e rappresentanza politica, cioè fra i cosiddetti corpi intermedi come CNA.
La nostra associazione già 10 anni fa per prima costituì una rappresentanza associativa di Area Vasta costiera, prima fra le associazioni di categoria e anticipando le riforme in corso oggi. Rimane aperta anche la riflessione sulla dimensione di Aree Vaste, ovvero quale sia il livello territoriale ottimale sul quale disegnare la nuova associazione a misura delle nuove istituzioni che stanno delineandosi, come le centrali uniche per gli acquisti delle Unioni dei Comuni; cosa abbandonare e cosa mantenere a livello locale. Forti della nostra esperienza, delle idee che ci suggeriscono i nostri tanti iscritti, della nostra dimostrata capacità di intercettare il futuro, questa della innovazione e della crescita è una sfida che non ci intimidisce e che affronteremo con il consueto coraggio e con solido ottimismo.