L’intervento di Carlo Scaramuzzino sull’erosione parte dall’allarme lanciato per la villa del Gombo: “Trattare il fenomeno con attenzione prima che i danni diventino realmente irreparabili”
Da tempo la villa del Gombo rappresenta un riferimento puntuale per misurare il fenomeno dell’erosione sul litorale pisano.
L’allarme lanciato ora dal presidente del Parco per segnalare la situazione d’emergenza dalla foce dell’Arno al Gombo ripropone preoccupazioni già espresse in epoche ormai lontane.
la situazione d’emergenza dalla foce dell’Arno al Gombo ripropone preoccupazioni già espresse in epoche ormai lontane
In esso è testualmente scritto: “L’esame della linea di riva prevista nel 2034 mostra anche come l’erosione a valle delle barriere foranee al Gombo minacci direttamente la villa del Presidente. È quindi auspicabile che opportune misure siano intraprese prioritariamente in questa zona”.
Una ulteriore analisi dell’evoluzione della linea di costa al Gombo si ritrova, dopo circa un decennio (1994), in uno studio commissionato dall’autorità di Bacino dell’Arno. In esso i professori E. Prandini e T. Sagliocco mettono in evidenza il ruolo giocato dalle opere di difesa del Gombo nella dinamica litoranea: un tasso di circa 11 metri/anno di erosione nelle spiagge sottoflutto (che nel periodo precedente alla realizzazione delle scogliere era di soli 5 metri ).
Metà delle spiagge toscane è colpita da un fenomeno erosivo
Un dato generale è certo: approssimativamente, la metà delle spiagge toscane è colpita da un fenomeno erosivo, che determina la perdita di un patrimonio ambientale ed economico di grande pregio. Il litorale toscano ha perso circa 214.000 mq di spiaggia negli ultimi 20 anni.
Per anni le amministrazioni locali, insieme ad esperti ed alle università hanno cercato di comprendere
le cause dell’erosione. Per bloccare l’erosione sono state talvolta adottate misure inefficaci o addirittura dannose per l’equilibrio stesso delle spiagge. Sul piano gestionale è stato spesso necessario adottare soluzioni difficili ed impopolari; su quello tecnico, soluzioni innovative non sempre capite a livello locale. L’auspicio è che finalmente questo fenomeno sia trattato con la dovuta attenzione prima che i danni – soprattutto quelli causati direttamente dai comportamenti umani – diventino realmente irreparabili.
Carlo Scaramuzzino