Respinto l’ordine del giorno che chiedeva di ritirare il provvedimento di sfratto. L’Unione Inquilini annuncia battaglia in difesa della storica sede di via del Cuore
Respinto dal consiglio comunale l’ordine del giorno con cui si chiedeva di ritirare il provvedimento di sfratto all’Unione Inquilini dalla sede di via del Cuore, entro il 15 maggio.
I locali che ospitano la sede dell’associazione da 15 anni è infatti di proprietà del Comune, che lì vuole trasferire la sede della polizia giudiziaria, a sua volta sfrattata dal piano terra del Tribunale dopo la riorganizzazione e l’arrivo della sezione distaccata di Pontedera.
Il sindacato degli inquilini però già nei giorni scorsi aveva spiegato che la raccomandata con cui il Comune di Pisa ha dato disdetta del contratto, ricevuta il 14 maggio del 2014, è tardiva: “Come specificato nel contratto di locazione (di durata 6 + 6 anni) stipulato il 12 maggio 2003, alla scadenza del secondo sessennio, il locatore avrebbe dovuto trasmettere disdetta almeno 12 mesi prima della scadenza, non oltre l’11 maggio 2014”. Dunque la disdetta può essere ritenuta valida solo “per la prossima scadenza contrattuale, quella del’11 maggio 2020”.
A presentare l’ordine del giorno in aula, durante la discussione che si è svolta in consiglio sulla riforma della legge regionale sulla casa, Una città in comune – Prc (e sottoscritta dal Movimento 5 Stelle, i due consiglieri del gruppo misto e SEL) che chiedeva insieme al ritiro del provvedimento l’avvio di un confronto per “dirimere la questione, garantendo la continuità dell’attività dello sportello di consulenza da parte dell’Unione Inquilini”.
Prima dell’inizio della discussione la volontà di trovare una soluzione era stata manifestata da entrambe le parti, nonostante le difficoltà normative cui dovrebbe far fronte il Comune nell’assegnare nuovamente uno spazio al sindacato degli inquilini.
Una volontà che però è stata di fatto vanificata dai 23 voti contrari all’ordine del giorno, e che ha fatto infuriare il presidente dell’Unione Inquilini Virgilio Barachini: “Eravamo disponibili a trovare un punto di incontro – ha dichiarato- ma visto il vostro comportamento (quello del Pd e della maggioranza, ndr) voglio mettere in chiaro che non lasceremo via del Cuore, ci vedremo in Tribunale se necessario”.
E, cogliendo l’occasione della presenza in aula dei movimenti per la casa, Sicet e Sunia, ha chiesto a gran voce il sostegno per difendere la storica sede di via del Cuore.
“L’Unione Inquilini collabora dal 1978 con le amministrazioni comunali per la difesa del diritto alla casa per tutte e tutti e che rappresenta una realtà sindacale di prima rilevanza in città a difesa dei ceti popolari e meno abbienti, degli inquilini, degli sfrattati e di tutte e tutti coloro che, sempre più colpiti dalla crisi, perdono il diritto ad avere un tetto sotto cui vivere.
Considerato che la sede in Via del Cuore è diventata in tutti questi anni un punto di riferimento insostituibile per tutta la città grazie al lavoro di consulenza e sportello svolto dall’Associazione Unione Inquilini di Pisa, nonché spazio di incontro per associazioni e movimenti.
Rilevato che il comportamento seguito da questa amministrazione comunale nei confronti dell’Unione Inquilini è censurabile e contraddittorio, in quanto da un lato la stessa amministrazione invita e consiglia ai cittadini a recarsi presso lo sportello dell’Unione Inquilini in via del Cuore per la compilazione delle domande dei bandi casa, vista anche la cronica carenza di personale degli Uffici comunali addetti, indirizzando così esplicitamente persone con problemi abitativi presso lo sportello sindacale, mentre dall’altro lato si invia per raccomandata una formale e lapidaria ingiunzione di sgombero dei locali, pur avendo tardato gli uffici postali a recapitare, oltre il termine previsto dal contratto, al destinatario la disdetta della locazione, che pertanto giuridicamente si è tacitamente rinnovata per altri 6 anni.
Un fatto di una gravità inaudita. Rende evidente, peraltro, da che parte sta il Comune anche rispetto agli sfratti in città e alla più generale emergenza abitativa. Non ci sono altri commenti da fare.