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Fino a Capo Nord in bicicletta per la lotta contro la fibrosi cistica

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Si chiamano i Ciclomacchinisti perché sono tutti ferrovieri, il 10 maggio partiranno da Firenze per raggiungere Capo Nord in bici, con lo scopo di raccogliere fondi per la malattia genetica mortale che colpisce i bambini


Quattro amici che si ritrovano dopo vent’anni grazie alla passione per la bicicletta e decidono di attraversare l’Europa in sella. È la storia di Mario Gulino e dei Ciclomacchinisti, che dopo aver raggiunto Istanbul e Lisbona hanno scelto una meta più impegnativa per il prossimo viaggio: il 10 maggio partiranno da Firenze con destinazione l’estremo nord della Norvegia.

L’impresa servirà a raccogliere fondi per la Lega Italiana Fibrosi Cistica, che si occupa di sostegno alla ricerca e di assistenza ai malati e alle loro famiglie. Il nome del gruppo è un omaggio al lavoro dei quattro ciclo-turisti, tutti dipendenti delle Ferrovie, “ci siamo conosciuti a Torino quando eravamo militari – racconta Mario, 41enne siciliano di origine e pisano di adozione – insieme abbiamo frequentato il corso del Genio Ferrovieri. Ci siamo persi di vista per molti anni, è stata la bicicletta che ci ha fatto incontrare di nuovo, anche se oggi io abito a Pisa e gli altri sono sparsi tra Emilia, Marche e Umbria”.

“L’idea ci è venuta dopo aver conosciuto un collega che ha il figlio malato di fibrosi” ricorda Mario, “una malattia incurabile che colpisce molti bambini”. Da qui è nata la volontà di rendersi utili con un’iniziativa che si chiama Pedala per un respiro. Un nome che non è stato scelto a caso, i bambini che soffrono di fibrosi accusano infatti problemi respiratori e utilizzano spesso le cyclette per la riabilitazione.

I Ciclomacchinisti invece pedaleranno davvero, almeno per 30 giorni di seguito con tappe da 160 km circa di media. Sperano di poter contare su un camper di appoggio – “contavamo di trovare qualcuno che ce lo prestasse, ma non è andata così, ci autofinanziamo completamente e il nostro budget è molto limitato” – ma sono pronti a farne a meno. “Se non dovessimo trovarlo faremo come abbiamo sempre fatto” assicura Mario Gulino, “ci porteremo dietro tutti i bagagli”.

Il viaggio dei quattro Ciclomacchinisti prenderà il via dall’ospedale Meyer di Firenze, dove ha sede il Centro Fibrosi Cistica, e toccherà diversi centri specializzati dedicati alla lotta contro la malattia, da quello di Cesena a quello di Verona fino agli altri che incontreranno risalendo l’Europa fino a Capo Nord. Per sostenere la Lega sarà possibile acquistare simbolicamente alcuni km del percorso, chi vorrà potrà partire con il gruppo e percorrere insieme a loro un tratto di strada pagando una quota di iscrizione in forma di contributo alla Lega.

“L’unica cosa che chiediamo – precisa Mario – è di muoverci in totale autonomia, visto che il percorso è impegnativo”. Per affrontarlo i Ciclomacchinisti utilizzeranno biciclette ibride tra un mezzo da corsa e una mountain bike, sul modello di quelle da ciclo-cross, attrezzate per il viaggio. “Manterremo un ritmo sostenuto, ma non cerchiamo l’impresa sportiva” precisa il macchinista 41enne, “l’impostazione resta quella del ciclo-turismo”. Per dormire si appoggeranno ad alberghi e bed&breakfast, portandosi dietro le tende da campeggio per ogni evenienza.

Quello che prenderà il via nella primavera 2015 è il terzo grande viaggio del gruppo di amici. Il primo risale al 2011, partenza da Trieste e arrivo a Istanbul, 20 giorni in sella della bici sulla scia di Tre uomini in bicicletta, diario di viaggio firmato dal trio Altan-Rumiz-Rigatti. Nel 2013 la destinazione è la capitale del Portogallo, raggiunta da Ventimiglia, altre tre settimane pedalando con partenza dal confine occidentale dell’Italia. “Ci mancava il nord, quando avremo portato a termine anche questo itinerario dovremo dedicarci ai paesi extra-europei” aggiunge scherzando (ma non troppo) Mario.

Dopo aver attraversato le Alpi, i quattro passeranno per l’Austria, la Germania e la Danimarca. L’unica incertezza riguarda l’ultima parte del tragitto, “dobbiamo ancora valutare se passare subito in Norvegia o proseguire verso nord in territorio svedese” spiega Mario, “vedremo se il meteo sarà clemente”.

I Ciclomacchinisti racconteranno il loro viaggio in tempo reale attraverso la loro pagina Facebook, pubblicando aggiornamenti periodici anche su un blog.

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Pubblicato il: 15 marzo 2015

Argomenti: Mondo

Visto da: 1800 persone

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