Dopo un lungo periodo di confronto e di chiusura del campo, l’amministrazione sceglie la strada della responsabilizzazione degli utenti: formalizzazione degli orari con relativa ordinanza e maggiori controlli
Dopo mesi di lavoro di analisi e mediazione con il quartiere svolto dal CTP, e un lungo periodo di inattività del campo di basket di via di Piaggetta in San Marco, l’amministrazione comunale comunica che sono state formulate alcune proposte di intervento.
“Premesso che la tutela della qualità della vita dei residenti e il rispetto della quiete vengono prima di ogni altra considerazione”, si legge in una nota, “e che queste qualità essenziali per i quartieri possono essere migliorate o almeno non penalizzate da scelte ragionate e discusse nella localizzazione di alcuni impianti, anche sportivi, l’Amministrazione, almeno per il momento, ha deciso di puntare sulla responsabilizzazione dei frequentatori del campo da basket”.
“Nel desiderio di voler conciliare la condivisibile esigenza di utilizzare gli impianti sportivi all’aria aperta e la prioritaria tutela dei residenti”, si legge ancora, saranno quattro gli interventi principali.
“Formalizzazione di apposito orario di utilizzo del campo da basket secondo orario condiviso al tavolo del CTP”, il primo. Cui seguirà “un’ordinanza che sancisca, per tutti i campi dislocati sulla città, l’orario di utilizzo e le relative sanzioni”.
Verrà inoltre predisposta e installata “apposita cartellonistica che richiami i termini di utilizzo e le relative sanzioni”, e infine verranno potenziati i controlli “da parte della polizia municipale per la verifica del rispetto dell’orario di utilizzo”.
ero intervenuta a sostegno de campo, perciò sono contenta! allora ci sono soluzioni alternative!
per una volta la polizia municipale fa il suo lavoro invece di sostituire le forze dell’ordine, militari e roba varia
Sono contento! Adesso sarebbe solo da sperare che rimettano a posto quello di via rindi =)
era l’ora!! si parla tanto di creare situazioni e luoghi di aggregazione per i giovani e poi si consente a pochi residenti bigotti, che comunque godono di un’area a verde nelle vicinanze, di decidere per molti. E’ la sindrome del bidone sotto casa…