Ieri gli esami radiografici sul corpo della donna trovata in Arno nella giornata di mercoledì. I Carabinieri stanno ancora cercando di dare un nome certo alla vittima: l’ipotesi più probabile è che si tratti di una donna marocchina di 39 anni scomparsa da Firenze

Nessun trauma particolare è emerso dagli esami radiografici effettuati oggi sul cadavere della donna ripescato ieri nell’Arno a Marina di Pisa. Una conferma di ciò che è apparso agli occhi degli inquirenti, ovvero un corpo che non presentava lesioni evidenti o segni di violenza.

Per oggi è in programma l’autopsia che chiarirà le cause della morte: ad oggi l’ipotesi più accreditata è quella per annegamento, ma solo l’esame lo confermerà.

Intanto i carabinieri stanno proseguendo le indagini per arrivare all’identificazione della vittima, che la prolungata permanenza in acqua ha reso pressoché irriconoscibile anche attraverso le impronte digitali.

Gli orecchini che indossava e un foglio che reclamizzava un’autolinea francese che fa tappa anche in Marocco hanno per ora ha fatto propendere gli investigatori verso l’ipotesi già emersa il giorno del ritrovamento, ovvero che il corpo possa essere di una marocchina di 39 anni scomparsa da Firenze nei mesi scorsi.

La sua scomparsa era stata denunciata dal marito, un uomo italiano più anziano di lei con cui era in atto una separazione, e che pare non avesse contatti con lei da tempo.

Gli inquirenti proveranno comunque a effettuare una comparazione con le impronte della donna inserite nel database delle forze di polizia dopo una foto-segnalazione cui fu sottoposta nel 2006 dalla questura di Reggio Emilia.

Il foglio dell’autolinea transnazionale trovatole addosso invece riguarda i prezzi per viaggi internazionali nel periodo compreso tra l’aprile e il giugno scorsi e per questo sono state richieste informazioni all’Interpol per vedere se risultino persone che in quel periodo abbiano fatto prenotazioni e siano poi scomparse.

C.C.