La comparazione con le impronte digitali in possesso della Questura di Reggio Emilia ha dato esito negativo. Si attendono i risultati tossicologici per individuare la causa esatta del decesso
Il cadavere ripescato in Arno mercoledì mattina a Marina di Pisa non appartiene alla marocchina di 39 anni scomparsa da Firenze nei mesi scorsi.
Gli accertamenti dei Ris di Roma effettuati sulle impronte digitali prese alla vittima lo hanno certificato. Infatti, la comparazione con quelle della nordafricana custodite nella banca dati delle forze di polizia dopo un’identificazione effettuata nel 2006 dalla questura di Reggio Emilia ha dato esito negativo.
Resta dunque senza nome il corpo di questa donna restituito dal fiume dopo essere rimasto alcune settimane in acqua. L’autopsia e gli esami radiografici effettuati dai medici legali sul cadavere non hanno evidenziato particolari traumi e questo farebbe propendere gli investigatori a ritenere che la donna non sia stata uccisa.
Sarà comunque necessario attendere l’esito degli esami tossicologici che arriveranno nei prossimi giorni per stabilire con certezza le causa della morte.