Ogni sport ha il suo virtuosismo, gli scacchi hanno la forchetta: un attacco simultaneo che mette in serie difficoltà chi lo subisce. Ma qualche contromisura a volte funziona
Ogni sport ha il suo virtuosismo.
Se il calcio può vantare il cucchiaio, un colpo che richiede elevate capacità tecniche ed un discreto coraggio per ingannare il portiere avversario, gli scacchi hanno dalla loro la forchetta, una mossa che beffa l’avversario condannandolo a giocare con un pezzo di svantaggio!
La forchetta nel gioco degli scacchi è l’attacco simultaneo da parte di un pedone a due pezzi avversari. Se chi subisce la forchetta non può catturare il pedone che la gioca, si troverà nell’impossibilità di sottrarre alla cattura entrambi i pezzi in una mossa sola.
Tuttavia qualche contromisura a volte funziona, per evitare di perdere pezzi, è necessario impedirne la cattura da parte dell’avversario, ad esempio:
Se uno dei due pezzi minacciati si sposta dando scacco al re, l’avversario dovrà riparare lo scacco, rinunciando alla cattura e guadagnando un tempo per mettere in salvo anche il secondo pezzo minacciato.
Se uno dei due pezzi minacciati può effettuare un cambio con un pezzo dell’avversario si può ottenere un analogo guadagno di tempo.
In alternativa, l’effetto della forchetta può essere annullato se è possibile inchiodare il pezzo minacciante al Re o a un pezzo di valore superiore a quelli minacciati.
Insomma se aguzzate l’ingegno potreste riuscire a beffare chi vuole beffarvi, magari inforchettando l’inforchettatore!
Il bianco muove e vince
La soluzione del numero precedente