Alla libreria in Corso Italia due libri e due autori diversi si incontrano per affrontare un’importante quesito: cosa lega la Toscana ai tempi dell’Urss ad Antonio Vivaldi?
Cosa ci fa un Prete Rosso in una Piazza Rossa? Lo scoprirete in Un venerdì di passioni, ovvero venerdì 3 aprile, alle ore 17,30 presso la Feltrinelli di Pisa, in Corso Italia 50. Proprio nel pomeriggio di venerdì santo verranno presentati due libri così lontani, eppure così vicini, forse per l’amicizia e la stima che lega gli autori: Pilade Cantini con il suo Piazza Rossa. La provincia toscana ai tempi dell’Urss e Federico Maria Sardelli con il romanzo storico L’affare Vivaldi dedicato all’oblio toccato alla musica di Antonio Vivaldi, dopo la morte, e della sua travolgente riscoperta, tra il Settecento e l’Italia fascista. A coordinare l’incontro Dario Danti.
Venerdì 3 aprile alle 17:30 alla Libreria Feltrinelli
il secondo. Ma da questo momento in poi gli autografi del musicista veneziano dovettero passare nuove disavventure. Causa stavolta l’indifferenza dello Stato, l’odiosa idiozia antisemita del regime fascista, l’opportunismo e l’ingratitudine dei nuovi padroni dell’Italia.
Federico Maria Sardelli (Livorno, 1963) è membro del comitato scientifico dell’Istituto italiano Antonio Vivaldi e responsabile del Catalogo Vivaldiano. Direttore d’orchestra e flautista, con prime incisioni ed esecuzioni mondiali tra cui riscoperte e attribuzioni di opere vivaldiane, è un protagonista della rinascita del teatro musicale del Prete Rosso. Ha scritto La musica per flauto di Antonio Vivaldi(2002), e dirige la collana di musiche «Vivaldiana».
Fumettista e autore satirico (Paperi in fiamme e Saggi di metafisica neorazionalista con un metodo sicuro per indovinare i gratta e vinci, tra le sue opere), collabora con «Il Vernacoliere» dall’età di 12 anni.
Pilade Cantini, con il suo Piazza Rossa. La provincia toscana ai tempi dell’Urss (Eclettica edizioni), mette al centro Case del Popolo e Feste de l’Unità, sezioni di Partito e partite di pallone alla tv. Una piazza dedicata ad un operaio ucciso dai brigatisti rossi per poterla chiamare come una piazza di Mosca. Il mito sovietico sulle strade tra Firenze, Pisa e Livorno; Gramsci, Togliatti e Berlinguer vissuti come parenti stretti. Un viaggio in Russia fuori tempo massimo; amori, amicizie, famiglia e altre questioni private. Un racconto comico e amaro dove le piccole memorie di paese si intrecciano con la grande storia nazionale. Un affresco agrodolce, leggero e surreale, sulla provincia toscana ai tempi dell’Urss, dove l’ideologia fa spesso la rima con l’ironia e dove del comunismo si ride e si ruzza ma senza revisioni o rimozioni.
Pilade Cantini è nato a San Miniato nel 1972. Vive tra Roma e la Valdègola. Sposato, due bambine piccine. Ha pubblicato diversi libri per le edizioni Titivillus e Il Grandevetro/Jaca Book. Collaboratore di varie riviste e giornali (tra cui Il Vernacoliere di Livorno), passionista dell’improvvisazione poetica in ottava rima. Negli ultimi vent’anni ha fatto parte di importanti band musicali comicocomuniste come i Rossi pe’ Forza, gli Intiillipiedi, gli Aeroflot feat. Collettivo Radio Mosca (coi quali ha inciso l’Lp “Il Resto del Cremlino – vol. 01).