Con una lettera ai sindaci Visconti chiede la disponibilità, l’alternativa è la requisizione. In Toscana attesi 500 arrivi. Sulla questione intervengono anche Simonetta Ghezzani e Anna Battini
Una leale collaborazione istituzionale nell’accoglienza dei migranti. Questa la richiesta del prefetto di Pisa Attilio Visconti in una lettera indirizzata ai sindaci della Provincia di Pisa, dopo la riunione fra le prefetture Toscane.
Pisa è risultata essere la provincia che in Toscana registra il minor numero di persone accolte, e nelle prossime settimane, ha scritto il Prefetto nella lettera “come emerso durante la riunione della Commissione Senato” potrebbero arrivare circa 5 mila persone” di cui 500 destinate alla nostra Regione. La conferma di tali previsioni significherebbe dover approntare in Toscana centri per accogliere 2.000 persone al mese”.
D’ora in avanti, ha spiegato Visconti, la prefettura di Firenze “non provvederà più a contattare preventivamente le singole prefetture toscane per acquisire le disponibilità provinciali e inviare, conseguentemente, sul territorio il numero di stranieri concordato, ma procederà solo a comunicare la ripartizione provinciale sulla base del criterio della popolazione residente”.
“Necessario dunque individuare”, scrive il Prefetto, “una struttura di accoglienza di alleggerimento” dove accogliere i migranti temporaneamente, in attesa della loro distribuzione sul territorio qualora in questa provincia dovessero essere inviati un numero non corrispondente alla disponibilità effettiva del momento”.
Data la contiguità territoriale dei comuni di Pisa, Cascina e San Giuliano Terme, che consente “una più facile gestione sia logistica che assistenziale della struttura temporanea”, la Prefettura ha già contattato le rispettive amministrazioni auspicando che “tale struttura sia individuata dall’amministrazione locale per evitare che questo ufficio debba procedere con lo strumento della requisizione”, rassicurando gli enti locali che l’eventualità di adottare “provvedimenti d’urgenza per garantire l’accoglienza sarà rispettoso del principio dell’accoglienza diffusa”.
Sulla questione è intervenuta anche l’Unione inquilini con una lettera del sui presidente Virgilio Barachini indirizzata al Prefetto, in cui suggerisce di destinare almeno uno dei due immobili di via Zamenhof, di proprietà dell’Asl 5 e dell’Azienda Ospedaliera, “come struttura provvisoria per garantire l’accoglienza immediata, ma transitoria, degli immigrati in attesa di una successiva sollecita sistemazione rispettosa del principio dell’accoglienza diffusa sul territorio, come richiesto dalla Regione Toscana”.
Un’altra indicazione arriva da Simonetta Ghezzani, capogruppo di SEL in Consiglio comunale, che sottolinea la necessità di utilizzare per l’accoglienza “strutture pubbliche magari da tempo inutilizzate e ferme nei piani di alienazione inattuati, il cui unico scopo sembra quello di far quadrare i conti degli enti pubblici. A Pisa non c’è che l’imbarazzo della scelta, a partire dal centro di Via Garibaldi chiuso da anni per lavori di ristrutturazione mai partiti”.
“Come per l’emergenza Nord Africa – scrive Simonetta Ghezzani – tutti i comuni devono essere chiamati a individuare strutture dentro la città, integrabili con il territorio, facilmente accessibili per gli operatori e viceversa vivibili per coloro che vi dovranno restare. In questo senso la Regione può svolgere un ruolo strategico sia promuovendo un’equa condivisione dell’accoglienza, sia mettendo in campo risorse per organizzare piccoli centri di accoglienza permanenti dove gli investimenti anche strutturali non vadano persi”.
“L’annuncio di imminenti e numerosi arrivi”, prosegue la consigliera comunale, “conferma che non è più possibile gestire la partita con logiche di tipo emergenziale: occorre governare l’arrivo dei profughi con proposte studiate, sia sul piano logistico che professionale, senza perdere di vista la necessità di aumentare il numero delle commissioni territoriali deputate alla gestione del percorso legale per il conferimento della protezione internazionale, iter che per legge dovrebbe chiudersi entro 35 giorni e che oggi invece arriva durare anche più di un anno”.
A chiedere una cabina di regia affidata all’amministrazione regionale o agli enti locali è Anna Battini, candidata Pd alle prossime regionali. Uno strumento dice “capace di distribuire sul territorio i migranti mano a mano che arrivano in ragione delle possibilità dei singoli territori e secondo quella logica dei ‘piccoli gruppi’, che da un anno a questa parte, si è scontrata un po’ troppo spesso con l’approccio centralistico ed emergenziale, affidato prevalentemente alla gestione prefettizia”.
Tante belle parole enfatizzanti sull’accoglienza indiscriminata dei migranti, ma dove sono le risorse per mantenerli ? Sarei grato se le persone citate nel commento mi dessero una risposta.
Purtroppo temo, e come me lo pensano in tanti , che l’unica strada percorribile per i già dissanguati Comuni interessati sia quella di aumentare in un modo o nell’altro le già onerose tasse locali.
Abbiamo già visto con le politiche di integrazione rom, intentate dal ns comune come è andata a finire, un nulla di fatto, o meglio, tutto ciò a noi ci è costato e ci costa un patrimonio per loro abbiamo speso, case, sanità, scuola, e diaria giornaliera, tutto gratis, tanto c’è l’italiota che paga. Ma con questa crisi del lavoro il numero di italioti che paga sta diminuendo e quindi iniziano a mancare i fondi, son si può chiedere più di tanto per dare a coloro i quali sfruttano, ci sono già i politici che prendono una bella fetta se poi ci mettiamo anche questi dove andremo a finire. Da questo investimento integrativo dei rom che cosa ci è ritornato indietro? Niente, anzi questi stranieri pensando che l’itelietta è un paese abitato da italioti hanno detto approfittiamone, tanto sono dei caga sotto e basta fare a voce alta e battere i pugni sul tavolo per avere e quindi ci sono state l’invasione “barbariche” che hanno trasformato l’Italia in pattumiera. Io sequestrerei l’Hotel dei Cavalieri, è al centro della città, ha tutto quello che si può richiedere per l’accoglienza, tv condizionamento e vari optzional e poi è vicino alla stazione e all’aeroporto, per i collegamenti.